Processo per la morte di Andrea De Nando: confermata in appello la condanna dell’investitore a 3 anni e 8 mesi

Si è tenuto quest’oggi, mercoledì 13 marzo, il processo di Appello per la morte di Andrea De Nando, il giovane peschierese travolto e ucciso da un’auto il 29 Gennaio 2011, mentre attraversava le strisce pedonali.

La Corte d’Appello del Tribunale di Milano è stata chiamata a prendere in esame la sentenza a 3 anni e 8 mesi di reclusione decretata ai danni dell’investitore durante il primo grado di giudizio. Di fatto tale pena, dopo il rifiuto del patteggiamento da parte del giudice, era già stata ridotta di un terzo, poiché l’investitore si era avvalso del rito abbreviato.

Nella giornata di oggi, la Corte d’Appello ha deciso di confermare la condanna pronunciata in precedenza, considerata la gravità dei reati commessi. A carico dell’imputato, per la prima volta presente in aula, figurano l’alta velocità, un sorpasso azzardato e il passaggio con il semaforo rosso.

«Ci commuove la sentenza – ha commentato dopo il pronunciamento Elisabetta Cipollone, madre di Andrea –, ci sorprendiamo quasi che chi uccida venga condannato... Ma dove stiamo andando? Alla deriva di valori, allo scempio della Giustizia, che diventa una beffa! Queste sono sentenze che dovrebbero rappresentare la quotidianità invece pare un caso...».

«Speriamo che allora rappresenti un'inversione di tendenza alla superficialità – ha concluso la signora Elisabetta – e che finalmente il reato di omicidio stradale possa avere finalmente il suo giusto spazio all'interno del codice penale che, non prevedendolo, continua silente la sua complicità con persone che senza alcun senso della vita minano ogni giorno la vita altrui».

Redazione Web