“Quali politiche per la ripresa?”

Un dibattito mai scontato nel quale il?PD cerca il dialogo con gli imprenditori

Lunedì 19 Aprile alle h. 21.00, presso la sala Mazzola in via Papa Giovanni XXIIII a Peschiera Borromeo, c’è stato un incontro del PD aperto alla cittadinanza, durante il quale è intervenuto l’onorevole Matteo Colaninno. A causa della nube che ha oscurato i cieli, il parlamentare purtroppo non è potuto essere fisicamente presente all’evento, ma è intervenuto in teleconferenza. “Tra crisi e futuro”  questo il titolo della serata, che è stata coordinata dal giornalista Fabrizio Massaro (Milano finanza). Il PD, a seguito della sconfitta elettorale in Lombardia, si sta interrogando su quali politiche sia necessario attuare affinché l’Italia possa essere davvero competitiva. Quale dialogo si può instaurare con le imprese? Colaninno sostiene fermamente che bisogna rivedere e attuare nuove riforme economiche e che sia indispensabile stroncare l’evasione fiscale. L’onorevole crede che parlare di piccola, media e grande impresa sia per certi versi sbagliato. è importante invece che le imprese si aprano ai mercati dell’India, del Vietnam, della Cina,  del Brasile e della Russia. è convinto inoltre che alcune piccole imprese, se svilupperanno la loro forte tipicità locale, si salveranno. A tal proposito è intervenuto Maurizio Calzolari, Presidente della Fondazione 2015 e componente della Confederazione Nazionale Artigiani, che ha aperto il suo intervento con una battuta sul ruolo delle banche. «Bisogna considerare un piccolo particolare – dice sorridendo - se sei una grande impresa le banche ti aprono le porte, se sei un imprenditore della piccola e media impresa no». Calzolari, inoltre, fa notare che i commercianti, gli artigiani, e i piccoli imprenditori rappresentano il 90% delle aziende italiane, piaccia o non piaccia. Insiste sul fatto che questa categoria è quella che rischia maggiormente in proprio e si augura che le regole del mercato siano uguali per tutti. «Un mercato libero senza condizionamenti forzati da regole assurde a noi basterebbe - continua il Presidente di Fondazione 2015 - le rigide regole interbancarie di Basilea 2 o Basilea 3 sono meccanismi troppo complessi, non parliamo del rating con cui le banche si riempiono la bocca quando non ti rinnovano le esposizioni fiduciarie».  L’esponente degli artigiani ha poi concluso invitando la platea a una riflessione su quanto sia obsoleto ormai il modo di porre in una triangolazione istituzionale Confindustria, Governo e Sindacati, escludendo artigiani e commercianti. Infine, un artigiano dalla platea ha rivolto una domanda ai relatori: «Come fa un artigiano che lavora tredici ore al giorno e che deve pagare circa il 55% delle tasse a non fare un po’ di nero?». Tutti ora aspettano le iniziative della nuova classe politica del PD, che strizza l’occhio all’impresa sul modello dei democratici statunitensi. Obama insegna.

Alessandra Moscheri