S.O.S. Tata, la famiglia in tv

Proprio questo è quello che è capitato ai membri della famiglia Vitrani-Maniscotti, residenti tra Peschiera Borromeo e Desio, i quali hanno avuto la fortuna di essere stati scelti come protagonisti del primo episodio della quinta stagione del famoso e seguitissimo programma televisivo che va in onda sul canale satellitare Sky e su La7, dove tre tate,  esperte in materia psico-pedagogica, dopo una conoscenza accurata della famiglia che dura all’incirca un paio di giorni, ha tempo una settimana per individuare problemi particolarmente evidenti e dispensare consigli su come risolverli. La tata Lucia, arrivata a Peschiera Borromeo, si è trovata  a dover affrontare i problemi e le  tematiche tipiche di una famiglia allargata, conseguenza di una separazione coniugale e di una nuova unione matrimoniale e quindi delle  dinamiche “palesi” derivanti da questa condizione. I protagonisti sono la signora Grazia, il signor Michele e i loro figli: Andrea, dolcissima ragazza di 13 anni, e il piccolo (e un po’ pestifero...) Daniele di 8 anni. A loro è doveroso affiancare la presenza della nuova compagna del signor Michele, la signora Lucia, e del figlio Stefano, nato dalla loro unione. La tata  ha individuato dapprima i problemi più gravi, successivamente ha dettato delle regole di comportamento da seguire, che poi sono state esposte per tutta la casa in bella vista. “É stata una bellissima esperienza” – dice la signora Grazia, affiancata dai figli Andrea e Daniele, mentre ci  mostra divertita le regole appese qua e là - “è stata mia figlia Andrea che ha preso l’iniziativa di mandare un video messaggio spiegando la nostra situazione. Con molta sorpresa, siamo stati chiamati dalla redazione, che ha chiesto la nostra partecipazione”.
“Abbiamo appreso parecchio e anche se è difficile avere costanza, cerchiamo il più possibile di attenerci alle regole dettate dalla tata. L’esperienza televisiva è stata stimolante, per la prima volta abbiamo visto quello che succede dietro le quinte, il lavoro della troupe, degli autori e tutto quanto concerne la preparazione di un programma televisivo”.
Andrea, la figlia adolescente, spiega che “mio fratello, dopo questa esperienza, sta con noi più volentieri a tavola, urla di meno, quindi i miglioramenti dal punto di vista comportamentale sono evidenti”. Anche il rapporto tra i due nuclei familiari ha tratto giovamento da questa esperienza: sono state trovate piccole soluzioni per cercare di  soddisfare ancora di più le esigenze di attenzione e di affetto dei singoli membri delle due famiglie coinvolte. Averne di tate così!

Rania Ibrahim