Bonifica dell’area ex Sisas di Rodano-Pioltello: partito il processo per i sei arrestati. Regione Lombardia e Governo si costituiranno parte civile

Si è aperto ufficialmente ieri, martedì 11 giugno, il processo a carico delle sei persone arrestate nell’ambito della bonifica dell’ex polo chimico Sisas, al confine tra i Comuni di Rodano e Pioltello.

I fermi erano scattati nello scorso gennaio, quando i carabinieri misero le manette ai polsi di sei persone, tra funzionari pubblici e titolari d’impresa, tutti coinvolti a vario titolo nella bonifica dell’area. Tra gli arrestati figurava anche Luigi Pelaggi, nominato nel 2010 commissario straordinario per la bonifica della zona dall’allora Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Il dibattimento, la cui prossima udienza è fissata per il 15 luglio, dovrà far luce su un duplice punto. Anzitutto la presunta tangente da 700mila euro destinata a Pelaggi dalla Daneco Impianti, ditta vincitrice dell’appalto per la bonifica ma che, secondo l’accusa, non possedeva i requisiti necessari per ottenere l’incarico. Subito dopo l’avvio della bonifica, poi, secondo i pm l’azienda avrebbe attuato una gestione illecita dei rifiuti, derubricandoli da pericolosi a non pericolosi. Tale operazione, gestita sempre secondo l’accusa con il benestare di Pelaggi, avrebbe fruttato all’azienda appaltatrice oltre 10mln di euro. Sembra inoltre che Presidenza del Consiglio dei Ministri,Ministero dell’Ambiente e Regione Lombardia siano intenzionati a costituirsi parte civile nel processo.

Redazione Web