Adottato il Piano di Governo del Territorio

La prima e più densa fase delle operazioni è consistita nella votazione degli emendamenti al documento: tra i tanti, spiccano l’approvazione dello stop alle edificazioni in via Di Vittorio e a Certosa, presentate dal PD e sostenute dal Centrosinistra. Il giudizio finale sul PGT è giunto solo nelle prime ore di giovedì 17: «Gravi carenze nell’iter di questo percorso – ha sostenuto Angelo Bigagnoli del PD, all’atto delle dichiarazioni di voto – sono state l’informazione e la partecipazione. Inoltre, l’impressione che abbiamo avuto è che lo sviluppo del PGT sia avvenuto in funzione dell’approvazione del Sesto Palazzo Uffici, come se ci fosse un “bene superiore” che andasse tutelato». Tali affermazioni sono state prontamente respinte dalla Maggioranza, che ha invece difeso il proprio lavoro, ritenendo di averlo svolto con trasparenza e al servizio esclusivo del bene comune. In conclusione, con 16 voti favorevoli, 11 contrari e un’astensione, il PGT ha trovato l’approvazione, riservando però un colpo di scena che potrebbe gettare qualche ombra sulla coesione della maggioranza. Nel novero dei voti negativi, infatti, rientrano anche i due dissensi dei Consiglieri leghisti: il “pomo della discordia”, che ha generato il definitivo voto contrario della Lega, riguarda gli emendamenti presentati dal Carroccio relativamente allo stop alle edificazioni a Poasco, che hanno incassato la bocciatura da parte del PdL. Tale esito ha suscitato la reazione del PD, che ha immediatamente chiesto al sindaco Mario Dompè il ritiro della delega al proprio assessore leghista, Simona Gargani, interpretando tale stato di cose come l’inizio ufficiale della crisi nell’Amministrazione. Per tutta risposta, la Maggioranza ha sostenuto come tali attriti si fossero generati unicamente intorno a una singola e specifica problematica, a fronte invece di una assoluta coesione sul piano nella sua complessità.

Alessandro Garlaschi