Crolla il tetto della scuola, è polemica tra famiglie e Comune

Ma il sindaco Dompè scarica le responsabilità sulla precedente Amministrazione

Crolla il soffitto della scuola dell’infanzia di via Martiri di Cefalonia: sfiorata la strage. Ma i genitori dei bimbi sporgono querela. Il fatto si è verificato nel penultimo weekend di maggio, quando fortunatamente i piccoli non si trovavano all’interno struttura.
“Oggi 25 maggio la scuola rimarrà chiusa per inagibilità”, riportava un cartello affisso davanti all’istituto. “Sono anch’io madre di uno di quei bimbi – spiega l’avvocato Eleonora Ferrillo, in rappresentanza di un nutrito gruppo di genitori -. Abbiamo deciso di rivolgerci alla Magistratura affinché vengano accertate le responsabilità penali di quanto accaduto”. “Nella mattinata di lunedì – fanno sapere i genitori in una nota – abbiamo appreso dal personale parascolastico che la scuola era inagibile perché durante il weekend era crollato il controsoffitto del salone nel quale giocavano i bambini. Non ci è stato consentito l’accesso al cortile esterno della scuola. Nell’immediatezza non ci sono state date ulteriori informazioni sull’effettiva entità del crollo e sui tempi per la ricollocazione dei piccoli  in altre scuole. Siamo stati invitati a contattare la direttrice scolastica Fiorita Tirone nella scuola “Salvo D’Acquisto”: inutilmente abbiamo cercato di contattare telefonicamente gli uffici della dirigenza. Solo nella tarda serata, con un ritardo ingiustificabile, è apparso sul sito della scuola un laconico comunicato, nel quale si informava della chiusura della scuola ad oltranza, ma senza fornire ulteriori indicazioni. Dalla stampa locale abbiamo poi appreso che il soffitto crollato era stato oggetto di ristrutturazione nel 2006. Sei mesi fa, peraltro, era stata fatta una verifica in loco”. Per questa ragione i genitori hanno deciso di sporgere querela nei confronti di chi verrà ritenuto responsabile del crollo del controsoffitto.
L’istituto ospitava circa 350 bambini. Della questione si è interessato personalmente anche il sindaco della città, Mario Dompè, che ha chiesto ai dipendenti dell’Ufficio Tecnico una relazione sull’accaduto. Lo stesso Dompè, come molti amministratori locali, non ha mancato di accusare i suoi predecessori di avere consegnato alla sua Giunta una città di cade a pezzi. Oltre ai genitori, anche il consigliere di minoranza Marco Menichetti ha puntato il dito contro la scarsa informazione degli utenti. Almeno fino a metà della stessa settimana non era stata ancora trovata per i bimbi una nuova collocazione.

Lorenzo Invernizzi