I cittadini in festa per salvare la Cascina Ronco

La struttura del 1500 potrebbe essere soppiantata da un complesso residenziale

In un’epoca in cui sono privilegiate l’edilizia selvaggia e la costruzione di grandi arterie stradali e centri commerciali, c’è chi ha ancora a cuore la salvaguardia dei patrimoni storici e culturali del nostro territorio.

Ne è un chiaro esempio la mobilitazione promossa l’1 e il 2 ottobre da Rifondazione Comunista, in favore della salvaguardia della Cascina Ronco a San Donato Milanese. Il consigliere comunale Massimiliano Mistretta illustra: «Abbiamo organizzato una due giorni di festa con un ottimo risultato. C’è stata una grandissima affluenza, segno che i cittadini sono ancora legati alla cascina». La Cascina Ronco è un edificio storico del 1500 situato nelle campagne sandonatesi, considerata oggi l’ultima cascina attiva della città. La struttura comprende una bellissima casa padronale, affreschi e un antico mulino per il riso, tuttora funzionante: «La Cascina Ronco è una struttura di enorme valore storico, culturale e architettonico e oggi vogliono costruire al suo posto un complesso residenziale di 32 mila metri quadri. La Soprintendenza ai Beni Architettonici ha posto due vincoli e, recentemente, l’associazione Italia Nostra ha rinvenuto altri importanti elementi architettonici che l’hanno portata a chiedere un nuovo sopralluogo della Soprintendenza» spiega il consigliere Mistretta. La due giorni si è svolta in un clima di festa tra aperitivi, pranzi e musica. Nella giornata di domenica si è tenuto un importante dibattito a cui hanno partecipato i rappresentanti di Italia Nostra, il consigliere provinciale Massimo Gatti e Massimiliano Mistretta, che dichiara: «Durante il dibattito abbiamo illustrato ai cittadini alcune anomalie nel Piano di Governo del Territorio e l’esclusione della Cascina Ronco dai terreni del Parco Agricolo Sud Milano». La due giorni è stata inoltre l’occasione per presentare la petizione “Salviamo Cascina Ronco”: «Il nove ottobre abbiamo istituito il primo banchetto per la raccolta di firme e i risultati sono stati sorprendenti: 400 firme e altrettanti indirizzi mail di cittadini interessati alla salvaguardia della cascina e delle sue attività. L’impegno per il prossimo periodo sarà quello di raccoglierne altrettante e di rendere disponibile la petizione online» conclude il consigliere Mistretta, augurandosi un’ampia partecipazione dei cittadini all’iniziativa.

Greta Montemaggi