Il nutrimento dell’anima


I quadri esposti proprio nel suo ristorante fanno già scoprire l’altra faccia della regista, quella più intima e riservata della sua passione per l’arte. “Il mio interesse per il disegno nasce da quando ho imparato a tenere la matita in mano” - ha confessato la regista-artista – “sono stata parecchio fortunata perché nel mio percorso ho incontrato persone che mi hanno incoraggiata, come la mia insegnante d'arte delle medie, che si è accorta che per me era una passione, quasi come se la matita fosse una parte di me. E poi i miei due grandi maestri, William Ciola, morto prematuramente in un incidente stradale, e Fabio Cuman, dal quale ho appreso molto avendo frequentato il suo laboratorio d’arte per 10 anni”.
Angelica ha partecipato a molti concorsi d'arte in passato, quali “Milano che si muove”, organizzato dal Comune di Milano, dove ha ottenuto il secondo premio, il premio internazionale "Agazzi", dove ha avuto la menzione speciale della giuria su un migliaio di artisti, e il premio “Barocco”, organizzato dalla Regione Lombardia, dove si è aggiudicata il secondo posto. “É l’unica forma che conosco per esprimere me stessa” – ha affermato Angelica. “Concilio questa mia passione con gli impegni lavorativi perché si deve pur campare, ma oltre al cibo per il corpo, un’artista ha bisogno di nutrire anche l'anima e io ci riesco solo dipingendo o preparando spettacoli artistici. Dopo tutto per me il palco è una tela e gli attori sono i colori più belli”.
La pittrice tornerà in scena il prossimo autunno con un altro spettacolo: intanto si prepara a parlare di sé in un altro avvincente quadro. “Io non so parlare di me. Se volete sapere qualcosa guardate con la dovuta sensibilità i miei lavori”, conclude.

Stefania Pellegrini