Via Di Vittorio: “Per un parco senza cemento alla Campagnetta”

SAN DONATO * un raccolta di firme per scongiurare nuove case

L’8 maggio al Salone Marchetti di Via Parri, si è tenuto l’incontro pubblico “Per un parco senza cemento sulla Campagnetta”, organizzato dal Comitato “Giù le mani dalla Campagnetta”, nato per difendere dalla cementificazione l'area verde alla fine della via. All’incontro sono stati invitati il Sindaco (il quale non si è presentato), gli Assessori (non si sono presentati), i Consiglieri Comunali, le forze politiche, le associazioni ambientaliste. La Campagnetta è una lunga striscia di verde di 57.000 mq., area attualmente non edificabile, vincolata ad area pubblica dal Piano di Governo Del Territorio. Quindi, una eventuale costruzione sarà possibile solo se l’Amministrazione Comunale ne cambierà la destinazione d’uso.
All’incontro, oltre all’assenza del sindaco, che sicuramente non aiuta ad aprire un dialogo sano, non mette chiarezza neppure l’intervento della consigliera di maggioranza Sabina Dall’Aglio «non abbiamo mai discusso, o preso decisioni (almeno irrevocabili) sul progetto», pronunciato prima del suo abbandono della sala a metà dell’incontro. Intanto, 300.000 euro sono stati messi a bilancio per il 2010 come introiti per oneri di urbanizzazione, mossa che lascia intendere una tacita decisione a favore del progetto di edificazione
L’amministrazione comunale, con il suo assordante silenzio, ignora l’importanza di un’area vista come «l’ultima possibilità di rimediare alla mancanza di verde di Via Di Vittorio – come si legge sul blog del Comitato – dove vivono ben 6.000 abitanti (8.000 se si considera il quartiere Certosa)», cioè un quarto della popolazione della città. L’enorme adesione ottenuta dalla petizione che chiede la realizzazione di un parco sull’intera zona, evidenzia la necessità sociale di non costringere entro una nuova colata di cemento il quartiere più densamente abitato di San Donato ma, nonostante questo, praticamente privo di verde pubblico.
Basteranno le 1.600 firme raccolte contro l’edificazione? «C’è bisogno della partecipazione di tutti, per opporsi a chi ha già preso decisioni che non sono quelle dei cittadini», conclude Stefano Vignoli, cittadino del quartiere che chiede, come tutto il Comitato. l’attivismo dei cittadini oltre ad un dialogo aperto con le istituzioni. 
Staremo a vedere come procederà la vicenda. 

Elisa Murgese