«Mafie in pentola», la solidarietà e le scuse delle istituzioni all'attrice Tiziana Di Masi

«Sono fatti di cronaca quelli citati nel mio spettacolo: non ho svolto inchieste personali. Il mio compito non è mai stato offendere, ma comunicare libertà e speranza di cambiamento».

Ecco l'introduzione con la quale l’attrice Tiziana Di Masi ha deciso di aprire giovedì 31 gennaio lo spettacolo "Mafie in pentola" (il monologo da lei ideato e sviluppato con Andrea Guolo, finanziato da Coop Adriatica e sostenuto da Libera) portato in scena al cinema-teatro Troisi di San Donato Milanese, davanti agli studenti del Liceo Primo Levi.
Un inno alla cucina del Sud, una festa in onore dei prodotti tipici di Calabria, Puglia e Campania resi ancora più sapidi dal gusto della libertà, dalla riuscita sottrazione ad ogni accaparramento criminale. I taralli, le friselle, il vino rosso e bianco, il peperoncino, i carciofi che Di Masi, attrice professionista dal 1998, imbandisce e offre sul palco provengono tutti da terreni confiscati alle mafie.
E pensare che lo spettacolo nemmeno si sapeva più se si sarebbe fatto. Ha minacciato di far chiudere tutto la madre di un ragazzo che, nella prima data sandonatese del tour, il 24 gennaio, seduto in platea ha udito il cognome della mamma pronunciato tra quelli di una ’ndrina locale. A scuola poi il ragazzo ha incontrato scherni e bullismo.
«Il bullismo va emarginato» dichiara Di Masi, la quale è solita accludere allo spettacolo la lettura di una notizia a chilometro zero sul contrasto alla mafia. Lo ha fatto anche il 24, leggendo un articolo del 2009 sul blitz che arrestò i fratelli Iacono, i re della droga di via Di Vittorio.
Per questo motivo la Di Masi si è vista indirizzare intimidazioni e messaggi minatori sia al telefono che sulla pagina Facebook del suo spettacolo. Sono intervenuti il sindaco Andrea Checchi e Ilaria Ramoni, responsabile milanese di Libera, entrambi presenti allo spettacolo del 31. «È difficile parlare di mafie quando ci sono vicine. Ma Milano è la prima piazza mondiale per il traffico di droga» ha spiegato Ramoni. Che ha voluto chiedere ufficialmente scusa all’attrice per quanto accaduto nei giorni scorsi.

Marco Maccari