San Donato: dopo lo schianto sui binari, Andrea Deni ha chiamato il 112, consentendo così di fermare i treni

Il 48enne di Lodivecchio, deceduto a seguito del drammatico volo dal cavalcavia della Tangenziale est, ha contattato i soccorsi, così la linea ferroviaria è stata messa in sicurezza. Intanto proseguono le indagini e si attende l’esecuzione dell’autopsia

Il punto del cavalcavia sfondato dal Dacia Duster

Il punto del cavalcavia sfondato dal Dacia Duster Nel riquadro in alto a destra Andrea Deni

Dopo il volo dal cavalcavia della Tangenziale est in via Buozzi a San Donato e il conseguente schianto sui binari dell’Alta velocità, prima di perdere definitivamente conoscenza ha trovato la forza di chiamare il 112, permettendo così di interrompere la circolazione ferroviaria e scongiurare un’altra possibile tragedia. È stato questo l’ultimo gesto di Andrea Deni, 48enne di Lodivecchio, vittima del terribile incidente di mercoledì 12 maggio. Successivamente il corpo ormai privo di sensi dell’artigiano è stato estratto dall’abitacolo in cui era rimasto incastrato e trasportato d’urgenza all’Humanitas di Rozzano, dove giovedì 13 maggio è sopraggiunto il decesso. Intanto la Polizia stradale della sottosezione di San Donato sta eseguendo le indagini per accertare con precisione la dinamica e le cause del sinistro. In tal senso il magistrato di turno ha già disposto l’autopsia sul corpo di Andrea Deni, che verrà eseguita a breve. Ad ogni modo l’ipotesi al momento più plausibile è quella che lo sfortunato 48enne sia stato colto da un malore improvviso mentre si trovava al volante del suo Dacia Duster. Le indagini si focalizzeranno anche sulle condizioni delle strutture stradali protettive in cemento distrutte dal suv prima di precipitare sui binari sottostanti: sarà infatti necessario appurarne lo stato manutentivo e il corretto ancoraggio al fondo stradale.

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