A Civesio non c’è il medico di base. Qualcuno sapeva che circa un anno fa era disponibile?

Ce l’hanno rivelato l’Asl e il Comune. Mentre il Comitato lo richiede, raccogliendo firme

A differenza di oggi, circa un anno fa, a Civesio c’era un medico di base. Nuovo, pronto a servire la frazione, con uno studio predisposto gratuitamente dal Comune. Ma chi lo sapeva? A quanto pare ben poche persone, tanto che, come specifica il Direttore del Dipartimento Cure Primarie, dottor Galdino Cassavia «il professionista, dopo circa sei mesi, aveva comunicato, con rammarico, la sua rinuncia a proseguire l'attività, in quanto, in quel lasso di tempo, solo 20 cittadini della frazione lo avevano scelto». Eppure, dall’ufficio stampa del Comune, precisano: «Il locale in cui era ospitato l'ambulatorio è all'interno di uno spazio polifunzionale, dove è situata una sede decentrata degli uffici comunali, inaugurata nel 2000 (e più volte riportata sul periodico comunale "Tam Tam") e conosciuta e utilizzata dai residenti di Civesio: possiamo quindi desumere che fosse nota a gran parte degli abitanti anche la presenza di un ambulatorio». Insomma, qualcosa non quadra. Anche perché, ai cittadini della frazione, la presenza del medico curante interessa, eccome; basti soltanto pensare a quanti anziani ci vivono. Il Comitato cittadino frazione di Civesio, infatti, rende noto che «si è preso in carico la problematica, attivandosi con la raccolta di un’ottantina di firme, già consegnate al comune di San Giuliano Milanese dal Presidente Bernardino Torre. Attualmente, sta raccogliendo altre firme, considerato l’aumento della popolazione, e le sottoporrà nuovamente a chi di dovere».
A proposito della questione, prende parola anche Mario Oro, consigliere del Pd e cittadino di Civesio, in un certo senso, svelando l’arcano: «Il medico non era molto “pubblicizzato”, cosicché le famiglie che si trasferivano qui rimanevano legate al medico di origine, non conoscendo altri dottori». Oro prosegue: «Sicuramente il medico di base è importante, ma non è un servizio essenziale come lo sarebbero un negozio alimentare, uno sportello postale o un bancomat. Pensando agli anziani, sono in contatto con diversi interlocutori, per riuscire a portare una dispensa di medicine da banco, gestita magari da uno specialista, che faccia da apripista e anticipi l’arrivo di un futuro studio medico. Insieme al sindaco Gina Greco, si troverà una soluzione, come è stato, per esempio, per l'edicola».
Il dottor Cassavia specifica che «la situazione è da tempo seguita con attenzione da parte della Asl, attraverso analisi, interventi e monitoraggi costanti. La Asl, d'intesa con il Comune, continuerà comunque a operare con attenzione nel rilevare prontamente eventuali criticità e per individuare le soluzioni ottimali per garantire l'assistenza ai cittadini». Tuttavia, «va tenuto conto che gli accordi contrattuali prevedono che il medico di famiglia debba garantire l'assistenza aprendo un ambulatorio all'interno dell'ambito assegnato, che per San Giuliano coincide con l'intero comune».
D’altro canto, il Comitato si dichiara «consapevole che il Comune non sta attraversando un bel periodo e che non tutte le richieste saranno ritenute primarie e soddisfabili in tempi brevi; tuttavia, si batterà per l’apertura dello studio nella frazione».

Novella Prestigiovanni