Altri casi di violenza sulle pazienti: medico di guardia torna ai domiciliari

L’uomo, originario del Camerun ma residente a Varese, avrebbe abusato di alcune donne presso la guardia medica di San Giuliano e di San Donato, oltre che a Milano

Un medico di guardia medica, accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di giovani pazienti, è stato posto in regime di arresti domiciliari in seguito a una nuova ordinanza cautelare. L’uomo è stato definito un "violentatore seriale privo di freni inibitori" a causa del numero crescente di vittime, che sono passate da quattro a sette, sebbene ci siano sospetti che il numero reale potrebbe essere ancora più alto. Questa decisione è stata presa dal giudice milanese Cristian Mariani in risposta alla richiesta del pubblico ministero Alessia Menegazzo, che ha guidato le indagini insieme ai colleghi di Lodi. Il 24 novembre scorso, il giudice lodigiano Giuseppe Pighi aveva emesso una prima ordinanza, ma successivi accertamenti hanno portato la competenza del caso nel capoluogo lombardo e il numero di casi è aumentato a sette. Secondo la ricostruzione degli eventi, il medico di 41 anni, originario del Camerun ma residente a Varese, è accusato non solo di falsificazione di certificati medici ma anche di abusi pesanti sulle donne che si presentavano con sintomi influenzali, pressione alta, tachicardia o dolori addominali. Con la scusa di visitare le pazienti, avrebbe commesso abusi utilizzando metodi fraudolenti e repentini per superare la loro resistenza, con abuso della sua professione medica. Gli episodi contestati risalgono da ottobre 2022 a ottobre dell'anno scorso, ma si sospetta che il medico potrebbe aver agito anche durante la pandemia di Covid-19, in tre diversi ambulatori del servizio di continuità assistenziale di San Giuliano Milanese, San Donato Milanese e Milano, oltre che al domicilio di una delle ragazze coinvolte.