Commissione Sicurezza fantasma? Lo sostiene il consigliere del Pdl Emanuele Patti, che lamenta anche l’incremento della prostituzione sul territorio

Emanuele Patti, esponente del gruppo Consiliare del Popolo delle Libertà di San Giuliano, punta il dito contro L’Amministrazione, lamentando una carenza in termini di sicurezza del territorio. Il Consigliere sostiene infatti che dallo scorso mese di giugno, periodo di insediamento ufficiale della Giunta Lorenzano dopo le elezioni primaverili, non sia stata convocata ancora nessuna seduta della Commissione Sicurezza, di cui lo stesso Patti è elemento.


Emanuele Patti, esponente del gruppo Consiliare del Popolo della Libertà di San Giuliano Milanese, punta il dito contro l’Amministrazione, lamentando una carenza in termini di sicurezza del territorio. Il Consigliere sostiene infatti che dallo scorso mese di giugno, periodo di insediamento ufficiale della Giunta Lorenzano dopo le elezioni primaverili, non sia stata convocata ancora alcuna seduta della Commissione Sicurezza, di cui lo stesso Patti è membro. «Ho voluto fare parte di questa Commissione – sostiene il Consigliere poiché negli anni di attività politica mi sono sempre occupato di questi problemi, presentando molteplici mozioni e/o interpellanze in materia di sicurezza del territorio, sia per quanto riguarda il controllo del territorio, sia per quanto riguarda la viabilità». A tal proposito, Patti riporta alcune segnalazioni giunte dai cittadini, soprattutto in relazione alla crescente presenza di lucciole sul territorio sangiulianese: «La prostituzione a cielo aperto nei paraggi della frazione di Viboldone è tristemente consolidata e infatti i fedeli alla domenica mattina, all'uscita dalla messa fuori dalla bellissima abbazia, si trovano nelle vicinanze il solito triste spettacolo». Alla luce di ciò, l’esponente del Pdl non usa mezzi termini e rivolge un chiaro invito alla Presidente della Commissione Sicurezza: «Se per la presidente, Maria Grazia Carminati, è un peso questo incarico, è il caso che rassegni le dimissioni e ceda l'incombenza a una persona che abbia voglia di occuparsi di una commissione di notevole importanza e che sta molto a cuore ai cittadini».   

Alessandro Garlaschi