Continua la propaganda del fotografo di Civesio per la scarcerazione dell’ergastolano Enrico Forti

Queste parole arrivano da dietro le sbarre, dalla voce di un uomo che potrebbe finire il resto dei suoi giorni in cella. Vi avevamo raccontato la grave vicenda che vede protagonista Enrico (detto Chico) Forti, ergastolano presunto innocente rinchiuso da dodici anni in un carcere statunitense, sul numero 16 di 7giorni del 10 agosto scorso.roberta bruzzone La storia del nostro connazionale che pare essere vittima di un errore giudiziario, aveva infatti colpito gli abitanti della frazione sangiulianese Civesio, tanto da indurli a partecipare a una campagna fotografica a favore della sua scarcerazione. Il promotore dell’iniziativa, il fotografo svedese Thomas Salme, civesino d’adozione, ha proprio preso a cuore il caso Forti: attualmente, infatti, sta anche preparando un documentario da sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica del Bel Paese. Per questo motivo, è entrato in contatto con Forti stesso e con la sua famiglia; Gianni Forti, lo zio di Chico, lo ha persino invitato alla conferenza che si è tenuta a Torbole il 16 settembre, in occasione dell’arrivo in Italia di Francesco, figlio tredicenne dell’ergastolano. Il ragazzino, che in tale circostanza ha potuto abbracciare per la prima volta la nonna italiana, «ha incontrato suo padre solo due volte in prigione a Miami», ci racconta Salme. Ed è da otto anni che non lo vede. «Sono spesso negli Stati Uniti – continua il fotografo – e vi posso dire che lì i media trattano parecchio la vicenda di Amanda Knox, prendendone le difese. È triste che in Italia poche persone conoscano la storia di Forti».Tuttavia, qualcosa si sta muovendo. All’incontro del 16 settembre, infatti, hanno preso parte anche il senatore pidiellino Giacomo Santini e la nota criminologa Roberta Bruzzone: entrambi sostengono che l’italiano recluso a vita a Miami non sia un assassino. Nel caso Forti «ci sono elementi oggettivi, a livello investigativo, che non sono mai stati considerati – ha affermato Bruzzone –, di cui alcuni nuovi che abbiamo fatto emergere noi, durante indagini difensive condotte in questo periodo. TMZ_8396C’è una serie di violazioni gravissime ai diritti della difesa, verificatesi durante il processo, e soprattutto, c’è un innocente in carcere. Non posso rivelare gli elementi che abbiamo individuato perché si tratta di aspetti molto delicati, in considerazione delle conseguenze che scaturiranno da questo report, che dimostrerà l’estraneità di Chico Forti rispetto all’omicidio di Dale Pike. Credo sia più giusto che prima li revisionino le autorità giudiziarie e politiche italiane».Il senatore Giacomo Santini ha aggiunto: «Ho conosciuto Chico Forti, anche se in maniera superficiale, e conosco molto bene la sua famiglia; credo nella sua innocenza perché conosco la serietà di questa famiglia. Poi, più mi interesso e studio il caso, più mi convinco che davvero Forti sia stato vittima di una trappola infinita, ordita contro di lui da soggetti che hanno manipolato la giustizia americana in maniera vergognosa. L’incontro con il figlio Francesco arriva dopo dodici anni di lotta che noi amici della famiglia stiamo tentando di sostenere. Il carattere di Chico ci ha aiutato a non demordere in tutti questi anni, nonostante dagli Stati Uniti non arrivino risposte, se non negative». Il duplice obiettivo del momento? «Muovere il Ministero degli Esteri italiano perché faccia un’azione sul Governo americano e fare ricorso in sede giudiziaria», ha concluso Santini.

Novella?Prestigiovanni