Facciorusso: oltre 30 anni per la Scuola

Il professore ripercorre con noi i trentasette anni di servizio presso le scuole statali, venti dei quali passati a Peschiera: «Sono arrivato a Peschiera Borromeo a metà degli anni Ottanta e posso dire di aver assistito a importanti cambiamenti nel paese, ora quasi una città, e soprattutto nella scuola» spiega il Facciorusso. «Oggi il nostro istituto ha raggiunto notevoli traguardi: nel tempo ha costruito una solida identità culturale e svolge un significativo ruolo sul nostro territorio, è un punto di riferimento per la cittadinanza». Dal 2001, il complesso scolastico ha preso il nome del famoso cantautore genovese Fabrizio De André, scomparso nel ‘99: «L’idea è venuta a me e sono orgoglioso di ricordare che la nostra scuola è stata la prima in Italia a portare questo nome. I nomi racchiudono in sé un valore simbolico che determina un’identità e porta con sé delle responsabilità. De Andrè detiene un altissimo valore culturale e poetico, il suo nome ci ha aiutato a costruire ciò che siamo oggi e ci rappresenta a pieno». La cultura, lo studio e la scrittura sono sicuramente i primi interessi del preside, interessi che hanno lasciato un segno all’interno della scuola De Andrè, anche attraverso la realizzazione del giornalino “Passaggi di Tempo”, scritto da alunni e insegnanti: «La mia generazione fa parte dei figli di Gutemberg, le generazioni odierne sono invece figlie del digitale. Il poeta Pessoa mi ha insegnato che ci sono cose che accadono solo sentendo il rumore di una penna su un foglio. La carta ti mette in rapporto diretto con la cultura che viene scritta per poi essere tramandata». Il professor Facciorusso racconta con divertimento, ma anche con una giusta dose di malinconia, il suo rapporto con i piccoli alunni: «Sono molto presente nella scuola e i bambini mi conoscono, proprio in questi giorni sono anche venuti a intervistarmi per un articolo sul nostro giornalino. È stato divertente quando, anni fa, hanno scoperto che ho un nipotino: a loro sembra impossibile che anche io possa essere un nonno, oltre che un preside!». A partire da settembre il professore lascerà la scuola di via Goldoni, di cui certamente sentirà la mancanza: «Oltre al suono della campanella, mi mancheranno le persone e la generosità di molti: ricordo tutti coloro che mi hanno dato tanto e ai quali devo più di quanto loro si rendano conto». La scuola, e tutta la cittadinanza, potranno salutare il professor Facciorusso in occasione dello spettacolo “Viaggio Interiore”, al Teatro De Sica il 9 e il 10 giugno alle ore 20.30.

Greta Montemaggi