Fazioli : «Datemi in mano Genia per 6 mesi e vi risolvo tutti i suoi problemi»

L’ex Presidente: «Dal punto di vista societario, il Comune mi ha impedito di salvarla»

Facciamo il punto sulla questione Genia con Roberto Fazioli. Il professore, prima cominciare l’intervista, desidera chiarire: «Vorrei fosse ricordato il fatto che Genia ha ristrutturato beni e patrimoni pubblici fuori legge, fatiscenti, a pezzi, ha fatto investimenti e si è pure accollata debiti comunali. Inoltre, i numeri pubblicizzati sono assai gonfiati e, a volte, inutilmente distorti».

Come giudica il progetto Genia?
Genia era e rimane un grande progetto, che ha dato grandi benefici a San Giuliano. Tra l'altro, troppo spesso ci si dimentica che Genia non è il “progetto Fazioli”, ma è stata San Giuliano a cercarmi. Sarebbe come dire che uno vuole a tutti i costi una macchina, e poi una volta ottenuta non è capace di guidarla.
 
Genia ha attraversato una crisi, lungo il 2009...
C'è stato un problema tra l’autunno e l’inverno 2009, legato a una crisi finanziaria mondiale, contemporaneamente all'esplosione di una campagna elettorale che lascio a lei giudicare. La macchina comunale non ha mai visto di buon occhio Genia. Tra l'altro, Genia inviava regolarmente i documenti, e tutti sapevano tutto. Ho centinaia di mail dove lamento i miei ostacoli burocratici, generati dalla macchina comunale, che mi risulta percepisse comunque i premi di fine anno per esercitare il cosiddetto “controllo analogo su Genia”.

Come si è mosso di fronte a queste problematiche?
Il problema Genia io l'avevo già risolto. Ma la proprietà è intervenuta nella gestione societaria e mi ha impedito di risolverlo de facto, lasciando marcire un problema che ora costa 110mila euro di interessi al mese. Di fatto, dal punto di vista societario, il Comune mi ha impedito di salvare Genia. E la cosa grave è che quando io arrivai a San Giuliano, Genia Energia non esisteva, l'ho creata io. Quindi, l'idea di venderla per salvare Genia era coerente alla normativa attuale, ma la sindaca Greco si è opposta. Inoltre, voglio segnalare che la vendita di Genia Energia non avrebbe creato il minimo impatto occupazionale.
Così, a novembre se n’è andato…
Il Comune mi ha scritto più volte di non vendere Genia Energia, e così mi sono dimesso: mi sono rifiutato - e con me, tutto il Cda - di eseguire l'ordine del Comune, che era indebitare ulteriormente Genia, anziché vendere Genia Energia.

Qual è, oggi, la situazione di Genia?
Io manco da diversi mesi; quello che mi risulta è che, a oggi, i problemi non sono stati concretamente risolti, ma si sono cercati solo dei capri espiatori. Fino a ora non c'è mai stata opportunità per fare un leale e serio confronto. Nella mail che ho fatto circolare lo scorso luglio, concludo chiedendo un incontro con il vecchio Cda, ma non ho mai avuto alcuna risposta. Tutta questa vicenda lascia trasparire una priorità sugli aspetti di gossip, rispetto alla necessità di risolvere un piccolo problema che ora è diventato drammatico. Mi permetta una battuta provocatoria: datemi in mano Genia per sei mesi, e vi risolvo tutti i suoi problemi. Poi, vado a casa.

Elisa Murgese