San Giuliano, crack Genia: in 15 a processo per il fallimento di Genia Energia

Tra coloro che dovranno presentarsi davanti al Giudice figurano anche Roberto Fazioli, all’epoca amministratore delegato di Genia Energia e presidente di Genia Spa, e l’ex sindaco Marco Toni

La sede di Genia a San Giuliano

La sede di Genia a San Giuliano

Coinvolto anche un imprenditore edile

Saranno 15 le persone che dovranno comparire di fronte al Giudice del Tribunale di Lodi in merito al fallimento di Genia Energia, ramo d’azienda facente parte del gruppo Genia Spa, la multiservizi del Comune di San Giuliano su cui pesa un debito milionario. Si è chiuso infatti il primo filone d’indagine aperto nel 2013 dalla procura della Repubblica di Lodi e facente parte della più ampia inchiesta inerente il crack dell’intero gruppo Genia, che risulta tutt’ora aperta. Nello specifico, il fallimento di Genia Energia, dichiarato dal Tribunale lodigiano nel 2012, ha avuto come principale promotore Eni, che aveva accusato l’azienda di non aver ricevuto in pagamento circa 15mln di gas metano. In tal senso, secondo i pm Laura Siani ed Emma Vittorio, l’importo che avrebbe dovuto essere corrisposto a Eni per il gas acquistato con il denaro dei contribuenti, sarebbe invece stato dirottato per pagare alcuni lavori pubblici, nonché per finanziare la capogruppo Genia Spa, finendo così per impoverire Genia Energia. Tra le quindici richieste di rinvio a giudizio, che sono indirizzate tra gli altri a membri del cda, consiglieri e revisori dei conti, figurano anche quelle a Roberto Fazioli, all’epoca amministratore delegato di Genia Energia e presidente di Genia Spa, ed a Marco Toni, sindaco di San Giuliano dal 1999 al 2009. Per le persone coinvolte nell’inchiesta le principali accuse sono a vario titolo di concorso in bancarotta fraudolenta aggravata e false comunicazioni ai soci. Tra coloro che dovranno comparire davanti al Giudice figura anche un imprenditore edile della provincia di Varese, che sarebbe stato coinvolto nell’esecuzione di lavori pubblici programmati dal Comune di San Giuliano nel periodo 2006-2011 per circa 14mln di euro. Secondo i pm titolari dell’inchiesta, queste opere sarebbero state eseguite con un ribasso sul totale inferiore al 10% rispetto a quello praticato attraverso la regolare procedura dell’appalto di gara ad evidenza pubblica. «Sono 3 anni - ha commentato l’ex sindaco di San Giuliano, Alessandro Lorenzano - che denunciamo il sistema degli appalti che senza gara affidava al 10% di sconto e non al 26% oltre 13 mln di lavori pubblici. La media degli sconti in quell'epoca era il 26% circa, riferimento della camera di commercio di Milano. Genia Spa, trasferendo a Genia Progetti e Lavori, poi a Sgm, poi ad un consorzio e infine ad un'impresa privata, scontava molto meno. Almeno il 10% in meno dice la Procura. Che su 14 mln non sono poco».
Redazione Web