San Giuliano: il Comune tenta di riacquisire il patrimonio immobiliare di Genia

L’Amministrazione ha presentato ufficialmente la proposta di concordato fallimentare, per un ammontare complessivo pari a 6mln di euro. Si attende ora il responso dei creditori

Segala: «In caso di fallimento, si aprirà una lunga ed incerta via giudiziaria»

È stata depositata ufficialmente martedì 8 agosto presso il Tribunale di Lodi la proposta di concordato fallimentare con cui il Comune di San Giuliano cercherà di rientrare in possesso dei beni a suo tempo trasferiti a Genia, ex multiservizi cittadina. «Dopo 7 anni dall'inizio della crisi Genia – afferma il sindaco, Marco Segala - culminata con il fallimento della capogruppo nel marzo 2015, l'Amministrazione Comunale ha formulato ai creditori la prima ed unica proposta seria e concreta. Questa proposta, in sintesi, mira ad ottenere, da un lato la piena proprietà dell'intero patrimonio pubblico (case e immobili comunali, scuole, campi sportivi, cinema) e dall'altro, un accordo con i singoli creditori di tutti i fallimenti con cui gli stessi si impegnano a nulla più pretendere a fronte dei 6 milioni che il Comune metterà a disposizione». Lo scorso 22 dicembre in Consiglio Comunale (Deliberazione n.61) era stato approvato il ricorso alla procedura di concordato fallimentare, con la previsione dei 6mln da investire. Un ulteriore passaggio è stato poi compiuto dalla Giunta Comunale che, con la recente deliberazione del 25 luglio (n. 177/2017), ha approvato la proposta di concordato fallimentare di Genia spa predisposta dal legale dell'Ente. «Con la presentazione del Concordato – aggiunge Segala -, il Comune dimostra all'intero ceto creditorio la forte determinazione dell'attuale Amministrazione a voler mettere la parola fine ad una situazione non gestita per moltissimi anni. Questa decisione comporterà ulteriori sacrifici per l'intera collettività, che in cambio però potrà finalmente rientrare in possesso dei beni patrimoniali pubblici». Ora non resta altro che attendere la decisione dei creditori. «Qualora il concordato non trovasse il voto favorevole dei creditori – conclude il primo cittadino -, si aprirà una lunga ed incerta via giudiziaria in cui l'Ente dovrà tutelare gli interessi di tutti i cittadini sangiulianesi. Auspico, ad ogni modo, che si arrivi alla chiusura di questa vicenda che ha fatto e fa ancora soffrire tutta la città».
Redazione Web