Voci dal Pdl: un possibile acquirente per Genia

Già durante il periodo di commissariamento cui il Comune sangiulianese era stato sottoposto, era circolata la voce di un possibile compratore interessato all’acquisizione di Genia, la multiservizi schiacciata da una pesante situazione debitoria.

Già durante il periodo di commissariamento a cui il Comune sangiulianese era stato sottoposto, era circolata la voce di un possibile compratore interessato all’acquisizione di Genia, la multiservizi schiacciata da una pesante situazione debitoria. Allora la questione non ebbe di fatto seguito ma recentemente, secondo quanto affermato dalla sezione locale del Pdl, un soggetto privato si sarebbe fatto avanti per una eventuale proposta di acquisto totale o parziale della Società. Alla luce di ciò, il gruppo di minoranza consiliare ha fatto pervenire una missiva all’Amministrazione, protocollata il 2 novembre scorso, nella quale si diffida il Comune “dal compiere qualsiasi atto ostativo alla verifica della manifestazione di interessi di cui all’argomento in parola e dall’astenersi circa qualsiasi indicazione sul merito della praticabilità dell’offerta oggetto della presente nota”. In altre parole, la richiesta messa sul tavolo è quella di non fare passare sotto silenzio un’eventuale trattativa, ponendo all’attenzione del Consiglio comunale tutti i possibili sviluppi. La replica del Primo cittadino non si è fatta attendere: ha sostenuto come non fosse opportuno parlare di proposte d’acquisto, dato che queste si sono rivelate completamente inattendibili. Intanto, secondo quanto reso noto dai coordinatori del Pdl sangiulianese, lunedì 7 novembre ha avuto luogo un incontro tra il Presidente di Genia, Attilio Bruschi, e i rappresentanti di tre soggetti privati, per valutare la situazione nel suo complesso. Dal tavolo è emerso come, a seguito del parziale smantellamento della società attuato durante il commissariamento, a Genia sia stata tolta un’ampia possibilità di produrre reddito, il che la renderebbe meno appetibile sul mercato. Le parti in causa hanno comunque deciso di prendersi del tempo per operare ulteriori considerazioni in merito. Necessita però attenzione un ulteriore dato politico: tra i firmatari della lettera di diffida datata 2 novembre, non compaiono i nomi dei consiglieri Alfio Catania ed Emanuele Patti. È quindi possibile che la complicata questione Genia abbia generato qualche attrito anche all’interno dello stesso gruppo consiliare di Centrodestra.

Alessandro Garlaschi