Buoni gli esiti anche della Radaelli edi Micheli, seconda e terzo candidati sindaco più votati. Riportiamo i commenti di entrambi

Con circa il 18% di voti ottenuti, la Radaelli commenta così l’esito raggiunto dal Pd, che è la forza politica maggiore nell’opposizione: «Riconosco che il risultato, in termini percentuali non è stato molto brillante, a causa della diaspora di voti nel centro-sinistra e della contrarietà di alcuni nostri storici elettori verso le scelte fatte dal partito negli anni precedenti. Però la nostra campagna  elettorale – continua – si intitolava Voltiamo pagina: è stata appassionante, vissuta giorno dopo giorno, avendo ben chiaro il concetto che a Segrate si debbano intraprendere strade nuove». Paolo Micheli, che ha ottenuto circa l’8% dei voti, individua la causa principale della propria sconfitta nella mancanza di fondi per sostenere una campagna elettorale alla pari e di una campagna elettorale scorretta effettuata della maggior parte degli avversari politici: «Innanzitutto sono mancati 98mila euro. È la differenza tra il costo della nostra campagna elettorale e quella dei nostri avversari. Abbiamo sfidato i partiti con uno straordinario impegno personale, presentandoci con allegria e col sorriso. E in soli due mesi – aggiunge Micheli – ci siamo confermati come la terza forza politica locale, almeno in termini di coalizione. Certo, sognavamo di più, ma abbiamo ottenuto un ottimo risultato, considerata la disparità dei mezzi a disposizione». In generale i capigruppo delle liste civiche si dichiarano soddisfatti per i risultati ottenuti (in totale hanno ottenuto voti pari al 14%), anche se qualcuno fa notare che se si fossero presentati tutti uniti, forse avrebbero potuto ottenere una percentuale maggiore.

Susanna Tosti