Segrate Nostra mette in mora il Comune di Segrate e chiede un rimborso spese per comunicare con i cittadini

Segrate Nostra mette in mora il Comune di Segrate

Per capire le motivazioni del gesto, facciamo un passo indietro e torniamo allo scorso luglio, quando, durante la seduta consigliare di approvazione del PGT, buona parte degli emendamenti presentati dalla minoranza sono stati giudicati “inammissibili” e, di conseguenza, esclusi dalla discussione. Durante quella seduta, il PGT ha così ricevuto un primo via libera da parte della maggioranza.
Successivamente a questo, nel mese di agosto, gli esponenti di Segrate Nostra decidono di scrivere un volantino ai cittadini in cui spiegano quali conseguenze comporterebbe l’approvazione di quel PGT per il verde pubblico urbano e informandoli di come si è svolta la discussione in Consiglio. Per la stampa del volantino, Segrate Nostra sceglie di rivolgersi alla tipografia convenzionata col Comune, pensando così di utilizzare quei fondi stanziati dall'Ente e a disposizione dei gruppi consigliari per attività di questo genere. Giunge presto la risposta dal Comune che, dopo aver chiesto di riconsiderare alcuni passaggi del testo, blocca la pubblicazione del volantino, perché veicolo di messaggi fuorvianti.

Paolo Micheli, capogruppo di Segrate Nostra (nella foto), non usa mezzi termini: «E' inammissibile – afferma Micheli - l'ipotesi che le nostre idee debbano venire vagliate da altri. Noi ne siamo responsabili, noi le firmiamo, noi ci assumiamo le conseguenze se dovessimo mentire od offendere».
Ecco spiegato, quindi, da dove deriva la decisione di agire attraverso vie legali, mettendo in mora il Comune di Segrate e chiedendo così un rimborso spese da erogare al gruppo consiliare Segrate Nostra.

Susanna Tosti