Giovani e Chiesa: happy hour all’oratorio

A Settala Don Antonio ha organizzato un incontro ‘moderno’ con il Decano Xodo

A Settala, la visita pastorale di sua Eminenza il Cardinal Dionigi Tettamanzi attraverso il Decano Fidelmo Xodo, avvenuta nella serata di domenica 7 marzo, si è conclusa con un incontro con i giovani, con tanto di happy hour.

Un’iniziativa moderna per avvicinare i ragazzi e il Decano, il quale ha ricordato quante volte si senta ripetere dai giovani la frase: «Io voglio essere me stesso». Un’espressione che nasconde la voglia di distinguersi, di essere diversi, anche se spesso si (s)cade nell’omologazione. Secondo don Antonio, parroco unico di Settala, coadiuvato da quattro sacerdoti, la vera esperienza è quella di essere se stessi. «Vuol dire realizzarsi come persone» spiega don Antonio. «Ascoltare e seguire il proprio io più profondo, secondo i criteri di Bontà, Verità e Bellezza». I giovani settalesi hanno bisogno di uno spazio in cui potersi incontrare e l’oratorio è un centro di aggregazione importante. «I ragazzi sono pieni di energie e entusiasmo – asserisce il Decano Xodo – ma hanno bisogno di trovare, e questo vale per tutti gli aspetti della loro vita, i giusti interlocutori che li sappiano spronare». Ecco allora la ventata di freschezza che è arrivata a Settala, grazie al vulcanico parroco. «Siamo dislocati in tre paesi diversi, ma il Comune è uno – afferma la giovane Erica – e spesso fra di noi non ci conosciamo. L’oratorio è un luogo dove potere condividere le proprie idee». All’interno dell’oratorio c’è chi crede nella Chiesa, chi fa una distinzione tra fede e Chiesa e chi cerca di conciliare i vari aspetti, creando un proprio percorso spirituale. Bisogna, però, risolvere alcuni problemi organizzativi, fra i quali il recupero di strutture adeguate. A Premenugo, per esempio, manca una sede dell’oratorio e per sopperirvi due generosi coniugi, Rossella e Enrico, hanno messo a disposizione dei giovani la personale serra.

Alessandra Moscheri