A Spino d'Adda è polemica sui fondi erogati per il Diritto allo Studio. Il sindaco: «Richiesti soldi non necessari, noi abbiamo già fatto abbastanza»

Il comune di Spino d'Adda, ha spiegato al Consiglio comunale l'assessore Emanuela Lanci, fa molto per il diritto allo studio: ha acquistato il nuovo scuolabus, portato la direzione in paese e abbassato il costo del pasto in mensa.

Però i fondi erogati per il Diritto allo Studio sono meno di quelli richiesti dagli istituti scolastici. Si tratta di 20mila euro complessivi: 6.500 sulla scuola materna, 9mila alla scuola primaria e 4.500 euro alla scuola media. 
«Siamo andati a guardare nelle spese per cercare economie. Abbiamo scoperto che la scuola materna ha chiesto 8mila euro, ma 1500 erano per il corso di sicurezza stradale, che può essere tenuto dai nostri agenti di Polizia Locale ottenendo un risparmio. La scuola primaria ha chiesto 14mila euro, pur avendo ancora 5.500 euro dello scorso anno non ancora spesi e quindi ancora disponibili. Stesso discorso per la scuola media, che ha chiesto 12mila euro, ma ne aveva ancora 8mila dallo scorso anno».
Quando la minoranza, per bocca di Roberto Galli, ha accusato l'Amministrazione di fare la tirchia con la scuola, e di “stare a guardare i 2mila euro”, il sindaco Paolo Riccaboni è sbottato: «Noi abbiamo dimostrato grande attenzione alla scuola: i genitori pagano meno i buoni mensa, c'è uno scuolabus nuovo e funzionale. Ovvio che di questi tempi guardo i 2mila euro. Anche i mille! Si deve stare attenti a tutto. Per questo mi ha sconcertato e ho rimandato al mittente la richiesta fattami dalla scuola primaria di stanziare 1500 euro per la festa di fine anno scolastico del 2013. Quei soldi non li diamo e la festa si farà a costo zero con lo sforzo di tutti. Con quale ardire il dirigente Alessandro Samarani (ora a Crema, ndr) ci chiede quella cifra? È successo altrove che facesse simili richieste?».
Riccaboni ha anche fatto notare la stranezza dei bilanci della scuola primaria. Che a consuntivo (cioè a chiusura) presentavano la stessa cifra a previsionale (cioè prevista): «Un bilancio perfetto? Sarebbe il primo che esiste al mondo in cui si prevede un'uscita di 1500 euro per il materiale di pulizia e quei soldi esatti sono stati spesi; si chiedono 1700 euro per il noleggio della fotocopiatrice, poi spesi al centesimo. A sconcertare ancor di più è il fatto che la direzione ha chiesto 6mila euro per il corso di nuoto del 2012. Quello del 2011, con stesso numero di classi partecipanti, però era costato 3200 euro. Sembrano numeri messi lì per andare a pareggio e chiedere, in assenza di progetti precisi, la stesa cifra dello scorso anno, 14mila euro».
Riccaboni ha chiesto le fatture alla dirigenza, per avere una prova che le spese denunciate siano reali. Per contro, il Primo Cittadino si è complimentato con la presidenza di Maria Grazia Crespiatico (scuola media) per la precisione e la correttezza.
«Stiamo attenti ai 2mila euro, ci facciamo dare le fatture e guardiamo tutto», ha ribadito.
Da parte sua, Samarani non ha voluto polemizzare e ha sminuito la vicenda, ribadendo la correttezza della richieste da lui presentate ma non raccogliendo le provocazioni di Riccaboni.
 
Silvia Tozzi