Spino d'Adda, il Sindaco scrive ai due consiglieri fuoriusciti

Marco Guerini Rocco, consigliere comunale spinese eletto nelle fila di Progetto per Spino e che in ottobre ha comunicato la propria intenzione di non agire più in coerenza con la maggioranza di cui fa parte, ha diffuso alla stampa lettera che il sindaco Paolo Riccaboni gli ha inviato nei giorni scorsi (a lui e alla collega Emanuela Lanci, che condivide il suo stesso percorso) e che il primo cittadino aveva tenuto riservata.

Nella lettera, il sindaco si dice amareggiato “nel constatare le posizioni di dissenso da voi ormai apertamente assunte nei confronti della maggioranza”. Il riferimento è al fatto che Guerini e Lanci il 18 ottobre hanno comunicato ai giornali di aver lasciato la maggioranza, ma poi hanno più volte sostenuto che nulla è cambiato e che sono in maggioranza. Durante l'ultimo consiglio comunale hanno votato contro i due piani urbanistici (nuova Piazza e via Pomella) portati all'approvazione definitiva, di fatto appaiando il loro vota a quello della minoranza Pd.
Forse vedendo questa posizione come ambigua, il sindaco ha chiesto a Lanci e Guerini di fare una scelta netta. Anche perché i sei consiglieri rimasti in amministrazione con Riccaboni a più riprese chiedono che il primo cittadino chiuda la porta a Lanci e Guerini, accusati di non voler collaborare e di intralciare il cammino della maggioranza nella realizzazione del programma. “Lanci e Guerini non sono con noi, non lavorano con noi, non hanno i nostri stessi obiettivi”, ha commentato l'assessore Luca Rossini, tra i più determinati a chiedere che i due ex colleghi seguano la propria strada.
Riccaboni ha scritto facendo notare anche “o si è in maggioranza, oppure si è opposizione, o in ogni caso qualcosa di diverso dal gruppo di maggioranza. Come si fa a rimanere in maggioranza dissociandosi dall’operato della stessa? Logica vorrebbe che si formasse un nuovo gruppo, o si trasmigrasse in uno già costituito”. Ha chiesto “chiarezza e lealtà rispetto alla vostra attuale posizione” e ha ricordato loro che sono stati eletti dagli spinesi, e che agli spinesi si deve chiarezza.
Guerini ha interpretato la lettera del sindaco come un ultimatum, come la volontà di cacciarlo fuori da una maggioranza cui legittimamente appartiene, e ha chiesto alla stampa di farsi portatrice della sua protesta e ribadisce il suo diritto di votare secondo volontà, in base alla sua coscienza e non dovendosi uniformare per forza con Progetto per Spino; il sindaco da parte sua spiega: “Era un atto dovuto da parte mia. Devo sapere se siamo una squadra o no”.
Silvia Tozzi