Spino, il Comune si oppone al ricorso sulla nuova piazza

L'amministrazione di Spino d'Adda ha chiesto il pronunciamento immediato al Tar sul ricorso Ambito Speciale 1 e chiederà i danni ai ricorrenti

Il sindaco Paolo Riccaboni ha quindi deciso di "resistere in giudizio; chiedere, sicuri dell'assoluta correttezza procedurale, l'immediato pronunciamento del Tribunale amministrativo; valutare la richiesta di danni ai ricorrenti. Si reputa infatti che l’inconsistenza delle motivazioni addotte (motivazione già ampiamente controdedotte) dai ricorrenti e l'allungamento dei tempi di realizzazione della piazza, potrebbero provocare ritardi nei lavori, ledendo l'interesse pubblico del paese di avere una piazza e un edificio a servizio degli spinesi".
Per Riccaboni, il ricorso è un gesto mosso da "qualcuno, pochi, non vuole che gli spinesi abbiano una piazza in via Ungaretti, nel campo che taglia il paese come una ferita.  Si tratta di un ricorso che Progetto per Spino reputa completamente infondato, ma che - dati i tempi della giustizia - potrebbe ritardare la costruzione di piazza ed edificio pubblico ad essa legato".
Il ricorso si articola sulla procedura seguita nel modificare alcuni aspetti dell’Ambito Speciale 1 e sul fatto che la procedura non sia stata sottoposta a Vas. I ricorrenti parlano di “un muro di Berlino vicino a casa che non ci permetterebbe più di vedere la luce del sole” e "di un progetto di cui non sono note altezze e distanze".
Il Sindaco ha così commentato: «Uno dei ricorrenti, che vive a confine dell'area ora incolta su cui sorgerà la piazza, in passato ha lavorato, pagato, per conto della società che deve realizzare l’intervento, collaborando al suo iter progettuale. Inoltre, anche oggi opera per conto del comune di Spino d'Adda, con cui è in lite. Strano è poi che i quattro ricorrenti (due coppie) abbiano fatto ricorso utilizzando le stesse motivazioni e lo stesso avvocato di un'organizzazione che ha contribuito a ideare il progetto che andiamo a realizzare. Un'associazione cui il ricorrente di cui sopra appartiene. Si sarà troppo sospettosi, ma si tratta di circostanze che sembrano rivelare il perseguimento di obiettivi finalizzati al semplice contrasto dell’azione amministrativa, più che a reale preoccupazione legata al progetto piazza. Noi non cambiamo idea, e non retrocediamo di un passo. A darci forza e determinazione è la convinzione, largamente condivisa dalla cittadinanza, che Spino d'Adda meriti una piazza per tutti i suoi cittadini».
Silvia Tozzi