Troppe irregolarità nella presentazione della documentazione: il referendum consultivo non si farà

Fa un buco nell'acqua l'istanza di referendum consultivo che i componenti della lista "Per Tribiano" avevano presentato circa la gestione associata di servizi tra Comuni.

L'Amministrazione comunale tribianese ha in essere una convenzione con la vicina Mediglia, mal digerita dai consiglieri seduti ai banchi dell'opposizione che, a tal proposito, hanno raccolto 551 firme per sondare l'opinione della cittadinanza su quale ente tra Mediglia e Paullo sia più opportuno per condividere i settori di Polizia locale, Servizi sociali, Catasto.

Il documento, tuttavia, contiene irregolarità che sono state ufficializzate dal sindaco Franco Lucente durante il Consiglio comunale del 27 maggio 2013. «L'istanza referendaria è stata presentata fuori tempo massimo e viziata dall'assenza delle certificazioni delle liste elettorali che sarebbero dovute essere accluse - dichiara Lucente -. Inoltre, i pubblici ufficiali, ossia i 5 consiglieri, hanno autenticato 13 firme di persone che votano altrove. Si evince, dunque, il mancato rispetto dei termini di legge» che sfocerà in un esposto alla Procura della Repubblica.

A riprova della bontà dell'operazione, la maggioranza segnala che Mediglia non ha avanzato alcuna richiesta di deroga al Ministero dell'Economia per estinguere eventuali debiti al di fuori del Patto di Stabilità. Paullo, invece, ha ricevuto il beneplacito «per oltre 3 milioni e 600mila euro. Ciò, la dice lunga sulla sostenibilità economica dell'Istituzione paullese».
Redazione web