Fra verdure, parassiti e furti, le vicende di chi coltiva l’orto in paese

Tra le colture più comuni a Vizzolo vi sono cipolle, aglio, pomodori, melanzane e insalate varie; «questa non è una zona da piante da frutto, al massimo il pero e il ciliegio selvatico; è una questione climatica. Magari, spostandosi di qualche km, le cose cambiano» dicono gli appassionati. «Le piantine migliori sono quelle nate dal seme, non quelle della serra che subiscono il trauma del trapianto e le radici faticano a fare presa sul terreno» continua Ennio. Unica minaccia per gli orti, un parassita di colore nero simile alla cimice, noto ai coltivatori come ozzoringo, che mangia le foglie di certe piante, tra cui la raglia; per combatterlo è d’obbligo mescolare l’insetticida al terriccio. Alcuni, oltre al proprio orto, hanno un piccolo angolo nei pressi dell’acquedotto: «Qui i trattori non arrivano, noi siamo appassionati, è da 20 anni che ognuno ha il suo pezzetto e lo coltiva». Purtroppo furti e danni non mancano: «Hanno fregato 20 verze da 3 kg l’una in 10 giorni, stessa cosa con la scarola… e quella che non hanno rubato l’hanno sradicata con le mani e sparsa per tutto l’orto».

Alice Ranaudo