«Noi lo chiamiamo il semaforo della morte»

Questa volta a essere coinvolti sono un automobilista, al volante di un’utilitaria grigio chiaro e un motociclista. «La vettura, vista la sua posizione al momento dell’incidente, stava svoltando per entrare in paese e proveniva da Dresano; il motociclista arrivava dal lato opposto, da Melegnano. Quando siamo arrivati il motociclista era a terra e l’ambulanza con i soccorsi era appena sopraggiunta sul posto» sostengono alcuni testimoni, che hanno tentato di ricostruire il fatto. Il forte botto è stato udito anche da alcuni abitanti di piazza Puccini i cui appartamenti si affacciano proprio sulla via Pandina: «Abbiamo udito un forte fragore e una frenata, così ci siamo affacciati sul balcone per capire cosa stava succedendo. Quando abbiamo visto che il motociclista si muoveva abbiamo supposto che fosse fuori pericolo». Infatti ora l’uomo, il signor M., sta bene. A comunicarlo sono gli infermieri dell’ospedale di Vizzolo che lo hanno assistito una volta arrivato al pronto soccorso: «Se l’è cavata riportando un polso rotto». «Noi lo chiamiamo il semaforo della morte. È un incrocio molto pericoloso. Dalla rotonda di Melegnano, prima dell’ospedale, a quella di Dresano c’è un lungo tratto in rettilineo e chi lo percorre spesso viaggia a velocità sostenuta. Gli incidenti non capitano solo quando il semaforo non è funzionante, quindi nelle ore notturne, ma anche in pieno giorno. Automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni. In tutti questi anni ne abbiamo visti tanti, alcune persone hanno perso la vita» continua un testimone, indicando un mazzo di fiori. «Molti in paese sostengono l’inutilità della nuova rotonda davanti alle scuole elementari; qui forse sarebbe servita di più» affermano a più voci i cittadini.
Alice Ranaudo