Bambini: troppa tv li rende antisociali e aggressivi

Uno studio dell’Università di Otago, pubblicato sulla rivista Pediatrics, conferma quanto sia nocivo per bambini e adolescenti il “parcheggio” davanti alla tv. Nella selezione dei programmi dedicati a loro bisogna prestare attenzione ai colori che fanno da sfondo al cartone.

Succede spesso che la tv si trasformi in un comodo parcheggio per i bambini che, ipnotizzati davanti allo schermo, lasciano tranquilli i famigliari che in questo modo possono fare le loro cose e non essere assillati da domande, richieste, capricci eccetera.
Ma al di là del fatto che troppa tv impedisce una sana relazione tra bambini e adulti, c’è anche il fatto che questo “comodo parcheggio” limita la possibilità di svolgere insieme delle attività che oltre essere piacevoli, sono anche utili alla crescita intellettuale e affettiva dei ragazzini; inoltre impedisce situazioni in cui si può parlare con loro.
Non è detto che si debba necessariamente giocare, spesso ne manca il tempo, ma un modo per stare assieme può anche essere il farsi aiutare nel preparare la cena, nello sparecchiare la tavola, nel riordinare i giochi; per esempio si possono dare compiti da svolgere in autonomia, cosa utile perché si ottengono due risultati: responsabilizzare i bambini e garantirsi un momentaneo spazio per se stessi. 
Quello del “parcheggio” davanti alla tv è un dibattito molto sentito, discusso da psicologi, insegnanti e dalle tante figure che operano con l’infanzia che da anni spiegano come questo mezzo crei veri e propri danni psicologici anche gravi.
Questa pericolosità viene confermata anche da un recente studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Otago (Nuova Zelanda) pubblicato sulla rivista Pediatrics, da cui emerge che troppa televisione rende bambini e adolescenti antisociali e aggressivi.
I ricercatori hanno seguito per dieci anni mille bambini (da quando avevano cinque anni fino ai quindici) ai quali, periodicamente, sono stati somministrati test e domande. Il risultato è stato che il 30 per cento di chi ha trascorso complessivamente più ore davanti alla televisione ha sviluppato la tendenza a comportamenti antisociali e aggressivi. Comportamenti che in seguito caratterizzano anche la vita da adulti.
Gli esperti spiegano, infatti, che la mente del bambino fino ai dieci anni non ha una piena autonomia e quindi le immagini televisive lo sottopongono a un apprendimento di tipo passivo.
Gli esperti si sono anche chiesti quale sia la giusta dose di tv da concedere ai bambini. Non più di due ore al giorno – rispondono  – di cui almeno una in compagnia di un adulto che li aiuti a selezionare ciò che vedono. A mio parere due ore sono veramente troppe, inoltre, il problema non consiste soltanto nel quanto tempo, ma anche nel come: i bambini tendono a identificarsi con i personaggi e le storie che vedono in tv, quindi la qualità dei contenuti è fondamentale e va tenuta sotto controllo.
Secondo gli esperti, quando si concede ai bambini del tempo davanti alla tv, bisogna prestare attenzione ai personaggi, alle storie narrate, ma soprattutto ai colori: le tonalità che vanno dal grigio al nero al rosso scuro determinano un incupimento delle facoltà emotive che il bambino identifica con un bisogno di aggressività. Favoriscono invece il relax i colori pastello. 
(Altri articoli dedicati ai bambini su: blogdeinonni.org)
Vanda Loda