Giovedì 12 ottobre doppia presentazione dei libri di Gabriele Albertini e Gabriele Barberis Vignola nella Cornice del Laghetto dei Cigni di Milano 2

Alle ore 19.30 al Maximilian Bistrot, Benedetta Cimini introdurrà i due lavori: “Rivoglio la mia Milano. Il sindaco rimette i pantaloni” e “Segnali in codice”

«L’idea di una presentazione incrociata mi è venuta in mente perché ho riflettuto sul fatto che entrambi avevano indirettamente fatto parte uno della vita dell’altro per vicissitudini e periodi storici», racconta Benedetta Cimini organizzatrice giornalista e  esperta di media relations, che presenterà  giovedì 12 ottobre alle ore 19:30 presso il Maximilian Bistrot di Milano 2 a Segrate, i lavori editoriali di Gabriele Barberis Vignola e Gabriele Albertini.

Il romanzo "Segnali in codice" di Gabriele Barberis Vignola Caporedattore responsabile Politica in forza al quotidiano Il Giornale, esplora il contesto politico turbolento e i misteri degli Anni di Piombo. L'autore, giornalista che ha lavorato per l'Eco di Biella e attualmente è caporedattore della sezione politica de Il Giornale, offre una prospettiva cruda e realistica sul mondo del giornalismo italiano. Non si tratta di un saggio sull'informazione, ma denuncia le pericolose tendenze presenti in questo campo. La narrazione non si compiace di un giornalismo che si muove in una zona grigia tra manipolazioni, allusioni velate e operazioni spregiudicate.

"Segnali in codice" propone una nuova interpretazione di alcuni episodi chiave degli Anni di Piombo. L'autore sottolinea che molti misteri rimarranno irrisolti, forse per sempre. Le verità affermate dalle sentenze giudiziarie appaiono datate, inverosimili e grottesche nel corso degli anni, specialmente quando emergono nuovi elementi.

Data l'esperienza di Barberis Vignola, non sorprende che il libro includa un'ampia discussione sulla politica. L'autore intende offrire una narrazione più ampia, un lungo retroscena che inizia nel 1977 e arriva ai giorni nostri. C'è un filo conduttore che collega i giovani di quel periodo a quelli di oggi, permettendo un confronto generazionale. Mentre alcuni scelsero la lotta armata, l'epoca attuale è caratterizzata da un'assenza di ideologia e un disinteresse generale.

«È un’esperienza stimolante questa “presentazione incrociata” di libri con l’ex sindaco Gabriele Albertini, che ancora gode di uno straordinario affetto per migliaia di milanesi. A parte il nome di battesimo, ci sono punti in comune tra noi due anche nei rispettivi volumi, soprattutto una lettura non omologata degli Anni di Piombo», ha spiegato Gabriele Barberis.

Citazioni, ricordi e tanta passione emergono nella figura di Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano per due mandati dal 1997, grazie alla vivace conversazione con il giornalista Sergio Rotondo, come testimoniato nel libro. I colloqui si sono svolti nell'estate-autunno 2021, in un momento particolare per Albertini, quando molti cittadini lo stavano spingendo ad accettare un terzo mandato. Le conversazioni si sono poi protratte durante la competizione elettorale per l'elezione del successivo sindaco di Milano, con commenti e riflessioni franche e talvolta taglienti. Nonostante i sondaggi lo dessero come il favorito, Albertini aveva già deciso di non concorrere.

Il libro "Rivoglio la mia Milano - Il sindaco rimette i pantaloni" è diviso in due parti distintive. La seconda parte si focalizza sugli avvenimenti giudiziari e ritagli di giornale che si sono svolti tra il 2011 e il 2013, di grande interesse per coloro che hanno vissuto quel periodo storico e hanno apprezzato la determinazione con cui Albertini ha affrontato l'ex procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo.

La prima parte del libro, invece, è estremamente interessante e di facile lettura. Essa nasce dalla frequentazione e dagli scambi di opinioni tra Sergio Rotondo e Gabriele Albertini. Benché sia corretto affermare che la parola "frequentazione" può sembrare fuorviante nel contesto del pieno lockdown, è innegabile che i due si trovassero in contatto quotidiano, almeno attraverso videochiamate su piattaforme come Zoom, una modalità con cui tutti noi abbiamo dovuto familiarizzare riguardo alle relazioni interpersonali durante quei mesi.

«Questo incontro con un giornalista che ha vissuto la Milano da me amministrata e che si trova per molti versi sulla mia stessa onda di pensiero rende l’appuntamento imprevedibile e ricco di spunti di discussione sui temi di attualità tanto cari a Milano soprattutto oggi. Spero possiate godere della compagnia di entrambi nella bella cornice che fa da sfondo al Lago dei Cigni», ha dichiarato Gabriele Albertini.

Un occasione per percorrere insieme la storia e i fatti più salienti di una Milano e di un periodo storico che ancora ha tanto da dire.