Quando un venerdì sera si trasforma in "Déclaration de guerre"

Il 13 novembre 2015 è una data che non si dimenticherà, l'Europa apre gli occhi, con la consapevolezza che una nuova guerra non è solo alle porte, è già iniziata, tra le strade di una Parigi sotto shock che conta le sue vittime

L'Europa è stata lacerata da due conflitti mondiali, passando dalla guerra di trincea fino a giungere ai bombardamenti a tappeto di Guernica e Coventry, e conobbe purtroppo anche la pulizia etnica, da Auschwitz ai Balcani. Allora si aveva la coscienza di trovarsi in stato di guerra, e si pensava di aver assistito a qualsiasi atto terrificante. Ma spesso basta un semplice venerdì sera per cambiare la storia. Ora il cuore dell'Europa ha conosciuto i kamikaze, e Charlie Hebdo non era un caso tragico, isolato e irripetibile. E ci si rende conto che la guerra era già iniziata, una guerra di pura follia, silenziosa, inaspettata, che ti esplode davanti agli occhi in un qualsiasi venerdì sera. E ci si rende conto che il nemico mimetizzato condivideva la tua stessa città, lingua, magari passaporto, ma che ha poi deciso di seguire dei pazzi fanatici profeti dell'odio e del terrore, combattendo per una non-causa che implica solo morte. Gli obiettivi diventano i teatri, i bar, gli stadi di calcio, stato di emergenza, si chiudono le frontiere, compaiono i militari per le strade, in un qualsiasi venerdì sera. E si contano i morti, tanti, 50,100,150...le cifre si rincorrono, una violenza ripugnante che lascia spaesati, persone qualunque che cenavano in compagnia o che assistevano a uno spettacolo, poi messi in fila per l'esecuzione. L'Europa ha davvero vissuto di tutto, numerose tipologie di guerre, invasioni, attentati, massacri, e ha ancora troppe cicatrici sul proprio volto... ma una guerra di rivendicazioni senza dichiarazione, una guerra vigliacca, che colpisce i civili ignari di trovarsi su un campo di battaglia senza armi all'ombra della Torre Eiffel, questo l'ha visto per la prima volta in un venerdì sera di novembre.