Rania Ibrahim

Città natale: Il Cairo, Egitto
Età: su per giù 30
Stato civile: coniugata
Figli: per adesso 3: Omar, 6 anni, Sara, 3 anni e Karim, 1 anno circa
Titolo accademico: Laurea in Scienze Politiche, Master in Marketing e Relazioni Pubbliche
Mansioni: Collaboratrice di 7giorni e altre testate
Citazione preferita: “Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi”, A. Einstein
Squadra del cuore: Milan
Hobby: lettura, viaggi, leggere e scrivere poesie
Da bambina volevo fare: la Mamma (avevo le idee chiare!)

La mia esperienza a 7giorni: Sono “capitata” a 7giorni per caso, o forse, come noi arabi diciamo spesso, era nasiib… predestinato. Tutto questo, in un periodo della mia vita dove lo stallo, l’apatia, la quotidianità, la routine di mamma, mi stavano inghiottendo, giorno dopo giorno. Si può dire che sono approdata a 7giorni per mia fortuna e i miei colleghi sanno quanta stima e riconoscenza nutro nei loro confronti, per avermi dato questa opportunità di “re-inserirmi” nuovamente nel mondo del lavoro, e riappropriarmi di me stessa e delle mie capacità dimenticate da qualche parte nel corso degli anni, tra qualche pannolino sporco e qualche biberon da scaldare. Avevo scelto di lasciare la mia carriera lavorativa per dedicarmi esclusivamente alla mia famiglia, dimenticandomi o nascondendo quello che mi piaceva realmente fare: scrivere e dedicarmi a tutte quelle tematiche sensibili, oggi molto attuali, quali i diritti delle donne, dei minori, della scuola, dell’immigrazione, razzismo e altro. Il tutto rapportato a contesti territorialmente circoscritti e locali, quali sono i Comuni del Sud Est Milano. È anche grazie a 7giorni se sto ricevendo molte proposte di lavoro e collaborazioni. Finalmente, ho capito cosa voglio fare oggi e soprattutto domani: la giornalista.
Cosa mi auguro per il 2011: Serenità, in questo periodo difficile. Il mio pensiero va soprattutto a quelle famiglie che quest’anno, sotto l’albero di Natale, non potranno mettere i doni che i loro figli avevano tanto desiderato e scritto nelle letterine al sempre più “caro” Babbo Natale, per colpa della cassa integrazione e della crisi che, comunque, in un modo o nell’altro, ci sta coinvolgendo tutti. Chi più, chi meno, stiamo subendo tutti questo momento economico e sociale. Mi auguro, per il 2011, stabilità, felicità e tanta salute, il bene più importante.