Mediglia, RSA di Mombretto, la storia di Luigi: «stava morendo, io non ero là a tenergli la mano»

Un'altra delle commoventi storie che 7giorni sta raccogliendo sui 44 deceduti a Residenza Borromea, questa volta a scriverci è la figlia Antonella

La lettera a 7giorni

Mio padre Luigi Vincenzo, era presso la RSA da metà dicembre, dopo un anno di attesa per potervi accedere.Ci siamo trovati benissimo, il papà si è ripreso, era contento di aver trovato un luogo che soddisfaceva le sue necessità di anziano senza pesargli troppo l'anzianità. Vero che non era come essere a casa ma che vuoi fare? Ad un certo punto devi scegliere il rovescio della medaglia...meno rovescio! Arriviamo al giorno che decidono di chiudere le porte ai visitatori per proteggere i più fragili, appunto gli anziani.Certo è stato pesante non poterlo vedere, abbracciare, parlargli (era sordo ..) ma l'obiettivo era proteggerli e quindi è andata bene così. Comunque eravamo in contatto quotidiano ed eravamo informati sulla sua salute. Eravamo sempre in contatto col sindaco, vicesindaco, assessore alle politiche sociali che ci hanno sempre informato sulla grave situazione che si stava palesando...Poi è arrivato il giorno. Quel giorno dove arriva la telefonata che tuo padre sta male, è grave, tu non lo vedi e non lo senti da quasi un mese e lui sta morendo, da solo.
Poi, magari non era solo, magari c'era l'infermiera che ha fatto le nostre veci. Ma a me rimarrà sempre nel cuore che io non ero là, là a tenergli la mano, a dirgli che sarebbe andato tutto bene.
La mia chiamata di aiuto a Paolo, Gianni, Elisa, le persone miglior che conosco, le persone che hanno pianto con me sentendosi nell'impotenza di una cosa più grossa di loro, di noi, di tutti.
Nessuno, nessuno non ha fatto il proprio dovere. Tutti hanno fatto anche di più. Tutti sono figli, genitori, fratelli, sorelle. Tutti sanno che cosa stai provando, cosa stai passando.
Nessuno può fare nulla di più di quello che ha fatto.
Nessuno. Però, andrà tutto bene, andrà tutto bene...
Antonella Intra

Tutte le nostre condoglianze, una storia comune a molti che in questi giorni hanno perso p stanno perdendo un loro famigliare. Dev' essere straziante non potere salutare adeguatamente il proprio genitore, prima della dipartita. Ci uniamo al vostro dolore e al vostro augurio: andrà tutto bene...speriamo.
La Redazione