Approvato il Piano territoriale metropolitano (PTM) che coordinerà i PGT di tutti comuni dell'ex provincia di Milano; ad agosto le osservazioni dei comuni

Meno consumo di suolo e lotta ai cambiamenti climatici. Mezzi (Csx): «Il Piano contiene due importanti elementi innovativi», Fusco (Lega): «Contrari al piano che ha visto nella sua predisposizione uno scarso coinvolgimento dei territori». Guarda il video.

Da sinistra Pietro Mezzi e Ettore Fusco

Da sinistra Pietro Mezzi e Ettore Fusco Consiglieri di Città Metropolitana di Milano

Le dichiarazioni Mezzi, consigliere delegato alla Pianificazione territoriale

Milano, 29 luglio 2020.  Oggi il Consiglio metropolitano ha adottato il Piano territoriale metropolitano (PTM) lo strumento più importante per il governo del territorio metropolitano. In proposito Pietro Mezzi, consigliere delegato alla Pianificazione territoriale e all'Ambiente ha dichiarato: «L'adozione, da parte del Consiglio metropolitano, della proposta di Piano Territoriale Metropolitano (PTM) segna la fine di un primo percorso durato tre anni, durante il quale c'è stato un costruttivo confronto tra la Città metropolitana e i Sindaci su questo fondamentale strumento di pianificazione territoriale. Il Piano contiene due importanti elementi innovativi. Il primo, riguarda il forte richiamo al tema del cambiamento climatico. Nel piano infatti si vuole aiutare i Comuni, attraverso il supporto amministrativo della Città metropolitana, ad affrontare la sfida del cambiamento climatico sui propri territori. Il secondo, prevede nello specifico, attraverso una serie di norme e regole ben precise che i Comuni dovranno adottare nei loro piani, una spinta verso la riduzione del consumo di suolo entro il 2025. Durante questi mesi continuerà intanto il confronto proficuo, oltre che col Consiglio metropolitano, con i sindaci dell'area metropolitana per perfezionare la proposta che vedrà, speriamo, l'approvazione definitiva il prossimo gennaio».
Di tutt’altro avviso Ettore Fusco consigliere metropolitano della Lega: «Piano territoriale metropolitano approvato con i soli voti della maggioranza di centrosinistra. Il centrodestra, così come nella conferenza dei sindaci, ha mantenuto una posizione di netta contrarietà al piano che non ha visto nella sua predisposizione un coinvolgimento adeguato dei territori. Inoltre i consiglieri di Lega e Forza Italia hanno contestato l’applicazione dei tagli non lineari al consumo di suolo stabiliti da un Ente che ha sempre meno competenze e non è controllato politicamente, dall’elezione diretta, ma solo partiticamente dalle nomine fatte dai partiti. Adesso il rischio, infatti, è che città metropolitana possa, di fatto, determinare come e dove programmare sviluppi industriali, logistiche o altro scavalcando le scelte dei territori. Inoltre – continua l’ex sindaco di Opera - l’arresto della consigliera delegata Siria Trezzi avrebbe dovuto quantomeno fare slittare questa data affinché si valutassero con attenzione gli elementi dei giudici. L’arresto della Consigliera delegata è avvenuto per questioni urbanistiche ed il successivo rilascio solo a seguito delle sue dimissioni da Consigliere delegata, fatto che lascia presupporre che da quella posizione avrebbe potuto inquinare eventuali prove».
Adesso la parola passa a Comuni e portatori di interessi che potranno presentare osservazioni al piano. «E non è un caso – chiosa Fusco - che questo avvenga nel mese di agosto - conclude Fusco - proprio per rendere sempre meno trasparente ogni passaggio di questo Ente inutile e mal governato dalla sinistra».