Il Pirellone approva la nuova Governance del Parco Agricolo Sud Milano, Lucente (FdI):«Verrà valorizzato in tutto il suo potenziale» |Video|

Manfredi Palmeri (Lista Moratti): «L'aspro contrasto di oggi con la difficoltà di trovare un'intesa sul modello di gestione del Parco Agricolo Sud e sul suo assetto di Governance è figlia indiretta degli effetti negativi della Legge Delrio»

Franco Lucente in Consiglio regionale

Franco Lucente in Consiglio regionale

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Via libera in Consiglio regionale con 38 voti a favore, 23 contrari e 1 astenuto alla legge che introduce modifiche alla governance e alla gestione del Parco Agricolo Sud. Il nuovo ente di diritto pubblico regionale Parco Agricolo Sud Milano composto dalla Città Metropolitana e dai 61 Comuni della comunità del Parco avrà un Consiglio di gestione con undici membri: il presidente e due membri eletti dalla comunità del Parco, tre nominati dalla Giunta regionale (uno in più rispetto alla precedente formulazione), uno nominato dalla Città Metropolitana di Milano, uno nominato dal Comune di Milano, due designati dalle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale ed eletti dalla comunità del Parco, uno designato dalle associazioni di protezione ambientale ed eletto dalla comunità del Parco. Altra novità riguarda la nomina del direttore del Parco che non sarà più incaricato dal Consiglio metropolitano d’intesa con la Giunta regionale, ma verrà nominato dal Presidente del Parco d’intesa con la Giunta regionale. La versione del progetto di legge approvata in Commissione e approdata in Aula era stata fortemente criticata dai gruppi di minoranza, che avevano presentato 322 emendamenti e circa 900 ordini del giorno. La discussione in Aula si è sbloccata dopo la presentazione di quattro emendamenti da parte del relatore Franco Lucente, che hanno modificato alcuni punti del progetto di legge, introducendo nel Consiglio di gestione la figura di un undicesimo membro (di nomina della Giunta regionale) e prevedendo una nuova procedura per la nomina del direttore, che non spetta più direttamente alla Giunta regionale ma appunto al Presidente del Parco: l’elezione del Presidente del Parco è sempre in capo al Consiglio di gestione.

«Un provvedimento opportuno e necessario per rendere più efficiente e funzionale la gestione del Parco, che fino a questo momento ha sofferto la negligenza e la superficialità del lavoro di Città Metropolitana – spiega Franco Lucente (FdI) primo firmatario del Progetto di Legge approvato oggi dall’assise regionale -. Il cambiamento della governance, previsto dal mio PdL, comporta un maggior coinvolgimento di Regione Lombardia. Ritengo che tale passaggio sia uno elemento fondamentale: solo un ruolo più attivo della Regione garantisce interventi concreti volti al riconoscimento e all’enfatizzazione del valore di quest’area. Quella di oggi è una grandissima vittoria, un traguardo che sembrava inarrivabile, ma non mi sono mai fermato e dal 2019 ho lottato con fermezza. Ho combattuto per i comuni limitrofi, per tutelare tutti gli agricoltori, per salvaguardare questo importante polmone verde e per liberarne l’alto potenziale troppo a lungo tarpato da interventi inadeguati. Adesso tutto questo è possibile grazie al mio progetto di legge. Sono molto soddisfatto del lavoro svolto e del grande risultato ottenuto. Mi dispiaccio dell’assenza di supporto da parte della sinistra a questo cambiamento di grande rilevanza per tutta la zona, nonostante, il punto di attacco del PdL, ovvero la nomina di direttore del Parco, non sia stato modificato, come da loro voluto. Ringrazio tutti i firmatari e i colleghi che hanno collaborato. È stato un percorso articolato – conclude Franco Lucente, consigliere regionale del gruppo Fratelli d’Italia -, durato 2 anni e mezzo, ma ne è valsa la pena, perché, con il successo di oggi, finalmente il Parco Agricolo Sud Milano avrà l’attenzione che si merita e verrà valorizzato in tutto il suo potenziale».

La norma finanziaria prevede un ulteriore stanziamento annuale da parte di Regione Lombardia pari a 300mila euro. Attualmente la Regione contribuisce al funzionamento del parco con 373mila euro ai quali verranno aggiunti 300mila euro per un totale annuo di 673mila euro. Le quote di partecipazione obbligatorie dei Comuni e della Città Metropolitana verranno invece stabilite dal nuovo Statuto.

Il Parco Agricolo Sud Milano ha un’estensione totale di circa 47mila ettari e rappresenta circa il 30% della superficie totale della Città Metropolitana di Milano. Nel Parco si trovano circa 900 aziende agricole con un’estensione media di 48 ettari, 400 allevamenti, 33 aziende agrituristiche, 208 ettari di marcite, 3800 chilometri di rogge e canali irrigui. Rilevante anche l’importanza degli insediamenti dal valore culturale, storico e turistico: 4 abbazie, 42 mulini, 4 musei dell’agricoltura, della civiltà contadina e del gusto, 12 castelli.

«Oggi abbiamo scongiurato il blitz del centrodestra sul Parco agricolo sud Milano, abbiamo evitato che Regione Lombardia si impadronisse di un patrimonio che invece è dei cittadini, ottenendo un risultato, dopo un lungo confronto in aula che ha permesso di trovare almeno un punto di mediazione, la nostra battaglia dunque non è stata vana. Siamo riusciti a emendare un testo che aveva moltissime criticità: sarà il Parco a decidere il direttore da nominare, abbiamo evitato che la Regione entrasse a gamba tesa sulle dinamiche e sulle competenze del territorio e dei Comuni ma il nostro voto è stato comunque contrario, perché in questa legge calata dall’alto permangono ancora molte ombre: dalla sede legale, all’abrogazione della sostenibilità ambientale, alla rimozione dei riferimenti alla pubblicità degli atti», così intervengono Fabio Pizzul e Matteo Piloni, capogruppo e capodelegazione del Partito Democratico in commissione Agricoltura, dopo l'approvazione, oggi in aula consiliare, del progetto di legge che modifica la governance del Parco Agricolo Sud Milano.

«Il nostro jolly ha limitato i danni nella discussione del Progetto di Legge regionale che stravolge la governance del Parco Sud - dichiara Elisabetta Strada, Consigliere Regionale del Gruppo Azione – Italia Viva – Lombardia Civica 3.0 – Una forzatura quella della maggioranza, che ha voluto anticipare ad oggi la discussione e accelerare su un progetto di legge che di fatto scippa la gestione del Parco Agricolo Sud Milano a Città Metropolitana, riducendo anche il protagonismo e il ruolo dei Comuni nella governance dell’ente. Grazie alla nostra proposta siamo riusciti ad intervenire per lo meno nella tutela dei lavoratori del Parco: è stata infatti introdotta nel testo di legge la possibilità per il personale di scegliere se optare per il trasferimento al nuovo ente gestore del PASM oppure restare in servizio presso Città Metropolitana di Milano»

«Sulla delicata questione della governance relativa alla nomina del direttore, il centrodestra ha dovuto fare un passo indietro. Evidentemente le proteste dei cittadini (oltre cinquemila le firme raccolte dalle associazioni e dal M5S N.d.r.), delle associazioni e dei sindaci hanno fatto capire a Regione Lombardia quanto stesse sbagliando», dichiara capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Nicola Di Marco, dopo il voto contrario del suo gruppo.

 (MIANEWS) «L'aspro contrasto di oggi con la difficoltà di trovare un'intesa sul modello di gestione del Parco Agricolo Sud e sul suo assetto di Governance è figlia indiretta degli effetti negativi della Legge Delrio, che si fanno sentire pesanti soprattutto nella Città Metropolitana di Milano. Questa è infatti un'entità in cerca di autore che non riesce a effettuare alcuna programmazione delle proprie attività, un'incompiuta che non riesce a svolgere il proprio ruolo di Ente intermedio. Da sempre sosteniamo che serve un modello istituzionale diverso e in questo decennio il Legislatore nazionale è stato inerte». Lo ha dichiarato il Consigliere Regionale Manfredi Palmeri, Capolista della Lista Moratti, in merito alla Progetto di Legge approvato oggi in Consiglio Regionale, aggiungendo: «Portare questo provvedimento a fine mandato ha prodotto ulteriori contrapposizioni, con la rincorsa a marcare posizioni politiche in chiave elettorale. Con Letizia Moratti abbiamo ascoltato la voce di Sindaci, Consiglieri comunali e metropolitani, Associazioni di categoria e ambientaliste, sottolineando sia il loro alto valore di presidio del territorio, sia la vocazione agricola del Parco».
(Fonte Mianews.it Agenzia Stampa)