Milano, slitta ancora l’abbattimento del cavalcavia di Corvetto. Bassi (Lega): «Sotto il profilo urbanistico la giunta Sala non ha brillato»

Il cavalcavia, ultimo km dell’Autosole, risulta da uno studio ancora necessario alla mobilità milanese. Prosegue la battaglia tra chi vorrebbe l’abbattimento e chi invece punta ad una riqualificazione.

Paolo Guido Bassi

Paolo Guido Bassi Presidente Municipio 4, Milano

Milano, quartiere Corvetto. Il cavalcavia che dall’autostrada A1 porta in città lambendo i balconi dei palazzi della zona continua a essere tema caldo e divisivo. Da molti anni si discute e si mettono in programma opere di riqualificazione se non di abbattimento della struttura, un “mostro” di cemento che però, da recenti studi, risulta ancora essere uno snodo fondamentale per la viabilità del capoluogo lombardo.
Già nel 2003 si erano levate voci favorevoli allo smantellamento del cavalcavia, rimaste inascoltate. Nel 2011 la struttura era stata abbellita con disegni murali e le vie circostanti impreziosiste da aree verdi ed aiuole. Nel 2017, poi, era nuovamente montata la polemica da parte di coloro che richiedevano a gran voce l’abbattimento del cavalcavia, fattore di decadimento estetico e sede (nell’area sottostante) di degrado e atti di piccola criminalità. L’intenzione dell’allora neoeletto sindaco Beppe Sala aveva per la prima volta messo (quasi) tutti d’accordo: l’area sarebbe stata riqualificata, il flusso di autoveicoli progressivamente ridotto e, perché no, il ponte sarebbe stato infine trasformato in pista ciclabile o promenade pedonale. Le tempistiche dilatatesi a dismisura e la scarsa volontà di mettere effettivamente mano ad un progetto oneroso economicamente e forse dannoso per il traffico cittadino, hanno fatto sì che alla data odierna nulla sia ancora stato fatto. E la querelle non si è placata. Anzi, la notizia di un ulteriore slittamento della messa a cantiere di un serio piano di interventi, ha nuovamente surriscaldato gli animi di cittadini, residenti e politica locale.
Tra coloro che già da anni si dicono favorevoli all’abbattimento del cavalcavia di Corvetto c’è Paolo Bassi, in forze nella Lega e Presidente del Municipio 4 di Milano. La sua strenua lotta al “mostro” di cemento dura da anni tanto da essergli valsa, sulle colonne del «Corriere della Sera», l’appellativo di «Supporter delle ruspe». Interpellato nuovamente da 7giorni riguardo alle ultime novità, Bassi ha confermato la propria opinione favorevole all’abbattimento del manufatto o comunque a qualsiasi lavoro che possa rendere più vivibile il quartiere. Il Presidente del Municipio 4 ha riconosciuto «le effettive difficoltà, dal punto di vista viabilistico» che l’abbattimento comporterebbe. Si è mostrato però critico rispetto «all’eccesso di entusiasmo da parte dell’amministrazione cittadina che solo qualche anno fa aveva rilanciato il progetto, del quale tra l’altro si parla da decenni». Oltre ad essere esteticamente brutto, il cavalcavia non è più utilizzato così tanto come accadeva tempo fa; questo non significa che il ponte si possa eliminare da un giorno all’altro senza aver prima ripensato la viabilità dell’intero Sud-Est della città e oltre, fino alla Paullese. «Corvetto è un quartiere che ha delle potenzialità, a portata di schioppo dal centro e ben posizionato rispetto alle grandi arterie autostradali, alla tangenziale, alla stazione ferroviaria di Rogoredo e alla metropolitana: tutto sta nell’affrontare i problemi e far emergere quel che di positivo già esiste» è la lettura di Bassi che poi non ha risparmiato critiche all’amministrazione Sala (e alla precedente giunta Pisapia). Velleitari ed estemporanei si sono rivelati vaghi progetti di trasformare il cavalcavia in una sorta di area green, pedonale, forse ciclabile. «L’amministrazione Sala ha peccato in tutti questi anni di incapacità di prendere decisioni definitive e in tempi brevi: a volte occorre fare delle scelte nette. Un altro esempio? Lo stadio Meazza a San Siro: si abbatte, si ristruttura, si vende alle società di calcio… intanto la scadenza delle Olimpiadi invernali inizia a farsi pressante». «L’urbanistica è una materia affascinante e complessa: – è la chiosa amara di Paolo Bassi – non si possono dare risposte semplicistiche del tipo “sì abbattiamo” oppure “no, non abbattiamo”». Bassi ha quindi concluso: «Noi abbiamo organizzato e continuiamo a portare avanti alcuni progetti di ricerca in collaborazione con il Politecnico di Milano: durante questi incontri studiamo a fondo la situazione che riguarda tutto il territorio e l’area circostante e la viabilità di una discreta porzione del Sud-Est Milanese. La materia è complessa e richiede tempo e serietà: noi saremmo favorevoli a che l’amministrazione si prendesse anche due anni di tempo per valutare tutte le variabili e arrivasse poi ad una soluzione definitiva. La giunta Sala, sotto il profilo urbanistico, per usare un eufemismo, non ha brillato». Il Presidente leghista del Municipio 4 di Milano ha infine rivelato di essere a disposizione della propria coalizione politica e di essere pronto a ricandidarsi alle prossime, imminenti elezioni per poter proseguire il lavoro fatto negli anni.

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