Peschiera, Bruschi propone la cittadinanza onoraria per Liliana Segre e Egea Haffner

Una Mozione inclusiva: «Riconoscere così a due donne testimoni di atti di violenza indicibili la vicinanza e la solidarietà di tutta la nostra comunità per la loro storia fatta di sofferenza e coraggio»

A sinistra Liliana Segree a destra Egea Haffner

A sinistra Liliana Segree a destra Egea Haffner Due testimoni viventi dei periodi bui del '900

Il Consigliere comunale Carla Bruschi, artista impegnata in difesa delle donne maltrattate ha depositato una Mozione che invita l’assembela cittadina ad avviarela procedura per conferire alla Senatrice a vita sopravvissuta alla Shoah, Liliana Segre e all’esule istriana, Egea Haffner, la cittadinanza onoraria.

Liliana Segre, nata a Milano in una famiglia ebraica, l’11 dicembre del 1943, a soli 14 anni venne arrestata, incarcerata e poi trasferita al campo di concentramento nazista di Auschwitz Birkenau, dove rimase prigioniera fino al maggio del ’45; Su 776 bambini italiani deportati nei campi, ne rimasero in vita soltanto 25, tra cui appunto la senatrice Segre.

Egea Haffner, nata a Pola in una famiglia italo-ungherese nel 1941, fu costretta nel 1946 a soli sei anni a fuggire dalla sua città natale a causa della pulizia etnica operata dal dittatore comunista Tito dopo aver perso il padre, assassinato dalle bande iugoslave. In tutto furono uccisi e gettati nelle foibe 30.000 italiani e circa 350.000 persone furono costrette ad abbandonare per sempre le proprie case.

«Liliana Segre ed Egea Haffner – recita l’atto che chiamerà al voto il Conisglio comunale di Peschiera Borromeo -, sono un prezioso baluardo della memoria storica della Nazione. Negli ultimi anni il crescere dell’odio politico ha portato a gravi episodi di intolleranza anche nei confronti di persone che hanno sopportato i momenti più bui del novecento. La comunità ebraica in Italia, dopo l’emanazione delle vergognose leggi razziali, provò sulla propria pelle la discriminazione e la persecuzione. I nostri connazionali della Dalmazia, dell’Istria e del Venezia Giulia alla fine della seconda guerra mondiale dovettero affrontare,  un calvario, prima il genocidio e poi l’ Esodo forzato dalle loro terre per sfuggire alla pulizia etnica».

«Questa è una mozione inclusiva – commenta Carla Bruschi -, basta polemiche sulle cose importanti. La contrapposizione dialettica violenta fra varie fazioni ha raggiunto ormai livelli fuori controllo. L’ho depositata nella settimana della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: oggi tutti insieme abbiamo il modo, di riconoscere a due donne testimoni di atti di violenza indicibili, la vicinanza e la solidarietà di tutta la nostra comunità per la loro storia fatta di sofferenza e coraggio. Dobbiamo condannare senza se, e senza ma, ogni genere di violenza, di discriminazione. Possiamo dare l’esempio, per sottolineare con determinazione, forza e audacia che il nostro, è un unico pianeta, e la nostra è una sola umanita, tutti insieme al di là di ogni appartenenza politca. Mi auguro – conclude l’esponente di Forza Italia - che questo atto sia approvato all’unanimità».

Egea Haffner  la cui foto è stata assunta a simbolo della tragedia delle Foibe e dell'esodo degli italiani del confine orientale nel dopo guerra fu rintracciata dal celebre giornalista istriano Tony Capuozzo. La storia della signora che oggi vive a Rovereto è stata raccontata dalla giornalista Lucia Bellaspiga sul quotidiano Avvenire.

Carla Bruschi

Carla Bruschi