Stadio a San Donato, Grillo (PD): «Checchi mitigò l’impatto del PII di San Francesco. Il problema va trattato a livello di Città Metropolitana»

Per il segretario del Partito Democratico locale non è possibile coniugare la sostenibilità ambientale con lo sviluppo urbanistico e finanziario: «Chiediamo alle forze politiche di San Donato Milanese e all’Amministrazione comunale di esprimersi affinché lo stadio sia realizzato a Milano»

Alessandro Grillo alla manifestazione

Alessandro Grillo alla manifestazione "No Stadio" del 17 giugno 2023 Segretario Partito Democratico San Donato Milanese

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San Donato Milanese, 17 giugno 2023. A margine della manifestazione “No stadio”, 7giorni ha incontrato Alessandro Grillo segretario del Partito Democratico locale. Il coordinatore cittadino dei democratici, durante il suo intervento dal pulpito, ha respinto i dubbi sollevati da qualche associazione ambientalista che si è chiesta se alcune forze politiche presenti alla protesta, partecipassero per “opportunismo politico“ o per cooerenza: «Noi siamo qua perché non vogliamo lo stadio. Punto», ha sentenziato Grillo nel suo intervento che ha definito “scomodo”.

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Intervista esclusiva ad Alessandro Grillo (PD)

Il Partito Democratico aveva sostenuto la Delibera della precedente Giunta che ha approvato un progetto, presentato dalla società Sportlifecity Srl per lo sviluppo di un’area a vocazione sportiva con un’arena di 18.000 posti, un residence sportivo, un centro fitness, un liceo scientifico sportivo e altri campi coperti/scoperti nell’area denominata San Francesco. Oggi siete qui in piazza a manifestare insieme alle associazioni che avevano contestato quell’atto. Come si spiega la vostra posizione di oggi?

Intanto sicuramente dobbiamo dire che la storia dell'area è complessa. È un terreno privato, con dei diritti che risalgono agli anni ‘70. Negli anni ’90 furono pagati degli oneri di urbanizzazione.  Dompe rilasciò la trasformazione in ambito sportivo nell’allora PGT. L’amministrazione Checchi nel 2021 con la famosa delibera, dichiarò conforme al PGT il Pianto Integrato di Intervento di Sportlifecity cercando di mitigare l’intervento che risultava avere delle problematiche, attraverso delle prescrizioni urbanistiche.

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Se si tornasse ancora a quel progetto voi del Partito Democratico sareste ancora favorevoli?

Non è quello che il Partito Democratico auspica ma è la migliore soluzione possibile, soprattutto a oggi che i lavori non sono ancora partiti. Il motivo che l’operatore non ha cominciato i lavori evidentemente è perché le prescrizioni del 2021 erano abbastanza stringenti. Quello di cui si parla oggi è un progetto totalmente diverso, in vari termini, primo in termini di impatto.

Anche il Partito Democratico è cambiato, è diverso, cambiano anche le opinioni?

Certo che è cambiato. Il Partito è cambiato nel corso del tempo, anche  a livello nazionale, cambiano le idee. Amministrare è complesso e anche le migliori idee si rinnovano.

Non c’è la terza via per coniugare la sostenibilità ambientale con lo sviluppo economico che porterebbe la realizzazione di un complesso come lo stadio del Milan?

C’è in assoluto. Non c’è a San Donato Milanese la possibilità di coniugare lo sviluppo urbanistico, economico, finanziario in quell’area. Parliamo di una operazione speculativa che lascerebbe tutte le ricadute negative sul territorio.

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Dove c’è suolo vergine il Partito Democratico non è favorevole alla cementificazione

Avete aperto un canale di confronto con il Partito Democratico di Città Metropolitana e con i vostri esponenti nel Comune di Milano per cercare una soluzione condivisa e supportare questa protesta a San Donato Milanese?

Assolutamente si, siamo in contatto con gli interlocutori del Partito Democratico a tutti i livelli. Pensiamo che questa problematica vada trattata e risolta da Città Metropolitana di Milano, anche perché stiamo parlando di uno stadio, quello del Milan (N.d.r. poi ci sarebbe quello dell'Inter l'altra squadra di Milano). Dove c’è suolo vergine il Partito Democratico non è favorevole alla cementificazione. Situazione complessa. Anche all’interno della maggioranza di Sala ci sono posizioni diverse, e non è facile convincere degli operatori privati.  Ma quello che è certo che il problema non lo risolve San Donato Milanese. Città Metropolitana deve analizzare la situazione e cercare la soluzione migliore, di concerto con i cittadini. Anche perché  di riflesso un eventuale realizzazione dello stadio da 70mila posti a San Donato Milanese avrebbe delle ricadute su tutta l’area metropolitana.

Il 20 giugno ci sarà un Consiglio comunale, dove per la prima volta si tratterà il tema della realizzazione dello stadio del Milan, quale sarà la vostra posizione in merito?

Come Partito Democratico, abbiamo presentato un Ordine del giorno dove chiediamo alle forze politiche di San Donato Milanese  e all’amministrazione comunale di esprimersi affinché lo stadio sia realizzato a Milano.

Giulio Carnevale