Ludopatia: negli esercizi e nelle sale slot del Sud Est Milano volano gli incassi, ma Tribiano non spende neanche un centesimo

In alcuni comuni la spesa pro-capite nel 2016 è stata davvero alta se rapportata alla popolazione, a Carpiano, Settala, Opera, Pantigliate, San Giuliano Mil. e Peschiera Borr. la palma dei comuni meno virtuosi

Il gioco d’azzardo e la conseguente ludopatia si confermano due importanti problemi ancora da affrontare in Italia. E i comuni del Sud-Est Milano non fanno, almeno per la maggior parte, eccezione.

Secondo i dati forniti da GEDI Gruppo Editoriale Spa per il 2016, alcuni comuni del Sud-Est superano addirittura il Comune di Milano per importo pro-capite speso al gioco, pur avendo un minor numero di slot machines presenti sul territorio.
I dati del gioco d'azzardo nel Sud-Est Milano

I dati del gioco d'azzardo nel Sud-Est Milano Carpiano e Settala allarmanti; Tribiano il Comune più virtuoso

Se Milano infatti ha quasi 8.000 slot dislocate su tutto il territorio del Comune, l’importo pro-capite per il gioco d’azzardo è pari a 1.050 euro su un reddito pro-capite di 30.612 euro; impressionanti da questo punto di vista sono i dati relativi ai Comuni di Carpiano e Settala: a Carpiano, su un reddito pro-capite di poco superiore ai 23.000 euro annui sono 9.689 euro quelli destinati al gioco nelle 87 macchinette presenti tra videolottery (VLT) e le cosiddette “new slot”(AWP); a Settala nelle 134 slot vengono invece giocati circa 6.000 euro per abitante su un reddito pro-capite di 22.405 euro. Un po’ distaccati, ma sempre poco virtuosi tanto da superare sempre il Comune di Milano, sono i comuni di Opera, Pantigliate e San Giuliano Milanese.
Da segnalare che in ciascuno dei comuni di Carpiano, Settala, Opera, San Giuliano Milanese, Peschiera Borromeo, Melegnano, Segrate e San Donato Milanese è presente una sala slot con videolottery (VLT), cioè le macchinette che accettano anche banconote, consentono giocate e vincite più alte e sono presenti in locali dedicati.

Inoltre nei comuni di Cerro al Lambro, Colturano, Rodano, Merlino, San Zenone al Lambro, Zelo Buon Persico, Dresano, Mediglia, Mulazzano, Paullo, Vizzolo Predabissi e Locate Triulzi sono presenti solo dispositivi “new slot” (AWP), che possono essere dislocati nei bar o nelle tabaccherie e accettano solo monete. Un aspetto, questo, che se da un lato incide meno sul numero di dispositivi presenti nei comuni e in diversi casi sulla spesa pro-capite destinata al gioco d’azzardo, dall'altro evidenzia come ancora molti bar e tabaccherie facciano affidamento sulla presenza delle slot machines per garantirsi maggiori entrate e ciò è indicativo della necessità di combattere ancora il fenomeno della ludopatia lavorando anche la “cultura” degli esercenti e facendo loro comprendere come un’attività possa funzionare anche senza le macchinette.
Analizzando i dati più in dettaglio si riscontra come su un punteggio da 1 a 5, dove 1 indica la “poca virtuosità” del comune e 5 ne indica invece il massimo livello sono 11 su 23 i comuni che non superano un punteggio pari a 2 – praticamente la metà di quelli indagati, escludendo Milano come comune di riferimento – aspetto che indica una forte presenza di slot machines che insistono sul territorio e molte giocate da parte degli abitanti.

Tra i comuni più virtuosi invece si segnalano Rodano, Colturano e Cerro al Lambro, che raggiungono un punteggio pari a 5 per la presenza di poche macchinette sui territori (meno di 10) e giocate che non superano i 160 euro l’anno per abitante.
Menzione a parte merita il Comune di Tribiano che ha davvero vinto la battaglia contro la ludopatia, decidendo di diventare un Comune senza slot.

«Nel 2015 avevamo un solo locale pubblico con le slot machines, raccolse l’invito a toglierle» afferma l’ex sindaco di Tribiano e attuale Consigliere regionale con il ruolo di Capogruppo di Fratelli d’Italia Franco Lucente – raggiunto telefonicamente da 7Giorni – confermando i dati relativi al 2016 «Abbiamo raggiunto questo ambizioso traguardo – ci spiega Lucente – grazie al dialogo che abbiamo sempre cercato con gli operatori del settore. Nel 2012 entrai  a far parte del Consiglio di rappresentanza dei sindaci dell'Asl Milano 2 e varammo una serie di progetti per contrastare la “ludopatia” dilagante nei nostri comuni. A Tribiano avevamo qualche attività con le slot machines ma gli esercenti, con grande spirito di responsabilità, raccolsero il messaggio… Fino a che nel 2015 l’ultima macchinetta fu spenta definitivamente».
Elisa Barchetta
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