Melegnano, all'Istituto Vincenzo Benini terminano gli incontri "Economia legale,economia mafiosa"

Un ciclo d'incontri in cui i giovani studenti hanno potuto ascoltare le storie di lotta alla mafia vissute e raccontate da Jole Garuti e Gianluca Maria Calì

Gli studenti sono stati assai interessati ai racconti di lotta alla criminalità organizzata

Melegnano- «Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo». Una delle più celebri frasi del giudice Paolo Borsellino, simbolo della lotta alla mafia e grande sostenitore dell’idea che sarebbero state le nuove generazione a distruggere le associazioni mafiose. Proprio da questo insegnamento, Melegnano e, in particolare, l’Istituto Superiore Vincenzo Benini ha deciso di avvicinare il più possibile i propri giovani studenti a questa lotta.

Ieri,infatti, si è svolto l’ultimo dei tre incontri dal titolo “Economia legale, economia mafiosa”  presieduti da Jole Garuti e l’imprenditore Gianluca Maria Calì. La prima è la direttrice del Centro Studi Saveria Antiochia, associazione nata nel 2006 che si occupa di tematiche quali mafia e antimafia, diritti umani e civili, educazione alla cittadinanza e alla legalità. Il secondo, invece, è un imprenditore palermitano ribellatosi alla criminalità organizzata in Sicilia, e dalla cui denuncia furono arrestati 21 affiliati al clan di Bagheria. Inutile fu il trasferimento suo e della famiglia a Milano, in quanto non si rivelò neppure quello un posto sicuro, i tentacoli della mafia lo raggiunsero fino al Nord costringendolo a vivere sotto scorta.

Gli studenti del Benini si sono dimostrati molto attenti e interessati alle storie di resistenza alla criminalità organizzata con cui si sono trovati faccia a faccia durante questi incontri. In rappresentanza del comune di Melegnano ha partecipato l’assessore Raffaela Caputo, sempre vicina alle attività di tutti gli alunni della città.