Il 26 novembre apre la M4. Peschiera e il Sud Est Milano tagliati fuori, impossibile raggiungere il capolinea di Linate con il trasporto pubblico
A causa della mancata adozione del nuovo Piano di Bacino dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale, al momento l’unica località che potrà raggiungere la Linea blu è quella di San Bovio. Accosa: «Situazione da risolvere». Pozzoli: «decisioni insensate».
Il 26 novembre aprirà il primo tratto della M4, al momento
arriverà a Dateo. Ed entro giugno 2023 la M4 raggiungerà Piazza San Babila. Il
primo tratto della Metro 4 collegherà l'Aeroporto di Linate - uno dei due
terminal del Blu - alla stazione Dateo. Nell'arco di 6 fermate sarà garantito
un doppio interscambio con la Tangenziale ferroviaria: prima alla fermata
Forlanini, poi a Dateo La linea completa prevede l'arrivo da Linate a San
Cristoforo: 21 stazioni, 6 punti di interscambio (San Cristoforo FS,
Sant'Ambrogio M2, San Babila M1, Dateo FS, Forlanini FS, Sforza Policlinico
M3), progettati per 86 milioni di passeggeri all'anno, 47 veicoli (7 in
riserva), l'inaugurazione dell'intera tratta dovrà attendere il 2024. Purtroppo
il Piano di Bacino elaborato di concerto dall’Agenzia TPL (Trasporto Pubblico
locale ) e dai comuni di Città Metropolitana di Milano che avrebbe dovuto
essere adottato nel 2022, è ancora in alto mare, le gare non sono state espletate.
Peschiera Borromeo e il Sud Est Milano risultano tagliate fuori. Con l’introduzione
del nuovo Piano trasporti, la 901 Atm era destinata a collegare (1 corsa ogni
15 minuti negli orari di punta) la Stazione M3 San Donato Milanese con la
Stazione M4 dell’aeroporto di Linate, attraverso le frazioni peschieresi di Canzo,
Mezzate e San Bovio. Colmando anche l’impossibilità per i cittadini del Sud Est
milanese di raggiungere il parco Idroscalo con i mezzi pubblici. Insieme ai
cambi di percorso delle corse Atm 902, 926, 973; e delle linee di Autoguidovie Z411,
Z412, Z415 il quadro del trasporto pubblico nel Sud Est Milano sarebbe
diventato più congruo e avrebbe permesso una mobilità più dinamica ed
efficiente. In mancanza dell’attivazione del nuovo Piano di bacino, vista l’imminente
inaugurazione del capolinea della M4 all’aeroporto di Linate, il Comune di
Peschiera Borromeo è mesi che ha attivato un pressing asfissiante rivolto ai
soggetti istituzionali in gioco affinché
venga attivato un collegamento provvisorio: «Come Comune abbiamo
evidenziato il problema del trasporto pubblico locale a tutti gli enti
coinvolti – spiega Stefania Accosa, vicesindaco di Peschiera con delega al
Trasporto pubblico-. Ci siamo già seduti al tavolo con il Comune di Milano,
Città Metropolitana, Agenzia del TPL ... abbiamo portato diverse proposte sia
da adottare in tempi brevi sia a lungo termine. Come comune di prima fascia ci
sentiamo da sempre tagliati fuori, e questa battaglia portata avanti da Milano
contro le auto doveva essere accompagnata dalla garanzia di alternative in tema
di trasporto pubblico, ma attualmente i peschieresi possono solo contare su
scarsi collegamenti o il proprio mezzo privato. Si parla spesso di mobilità
sostenibile, benissimo, non tutti i cittadini possono utilizzare la bicicletta
e non si può ridurre il discorso esclusivamente alle ciclabili, noi abbiamo
chiesto maggiore coinvolgimento e ascolto, e non siamo stati gli unici. Avremo
un nuovo capolinea a 5 minuti di automobile, si doveva coinvolgere da subito i
comuni limitrofi, eppure non è stato così. Il ritardo della gara per il piano
di bacino ha solo aggravato la situazione che ci vede come parte danneggiata.
La nostra area, lungo la direttrice Paullese, ha fame di trasporti, lo stiamo
rimarcando in ogni occasione. Vista l'intensità dei colloqui in atto – conclude
il membro della Giunta Moretti -, credo che Città Metropolitana e Comune di
Milano inizino a comprendere quanto quella di Peschiera sia una situazione da
risolvere in tempi brevi e che non può ulteriormente essere rimandata».
«Il mancato collegamento con il trasporto pubblico di
Peschiera Borromeo alla fermata M4 di Linate è il risultato del modo con cui
Beppe Sala sta gestendo l’area vasta di Città Metropolitana di Milano. Il
sindaco che dovrebbe rappresentare tutta l’ex provincia di Milano di fatto si disinteressa
completamente dei problemi del trasporto pubblico locale dell’hinterland. Una
storia già vista a Opera con la progettazione della M6, al momento il suo
tragitto non esce dal Comune di Milano. Beppe Sala e la sua amministrazione non
hanno nessuna predisposizione all’ascolto del territorio milanese. Queste
decisioni insensate, prese nonostante gli Enti dei comuni fuori porta siano di
continuo pospositivi, appare ancora più paradossale con l’introduzione di Area
B. Invece di agevolare il traffico pendolare verso la città, Sala e la sua
maggioranza, vessano lavoratori e studenti, già messi a dura prova da pandemia
e crisi economica»,spiega Pino Pozzoli consigliere metropolitano di Fratelli d’Italia.
Giulio Carnevale