Milano: firmato l’accordo di programma per la riqualificazione dei 7 scali ferroviari dismessi della città

Si tratta di uno dei più imponenti programmi di rigenerazione urbana presentati da tempo in Italia

I 7 scali che saranno interessati dalla riqualificazione urbana

I 7 scali che saranno interessati dalla riqualificazione urbana

Previsti nuovi spazi a verde pubblico ed edilizia residenziale

Mercoledì 18 novembre a Palazzo Marino è stato firmato l’Accordo di Programma tra Comune di Milano, Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato per la riqualificazione delle aree dei sette scali ferroviari dismessi o di prossima dismissione presenti in città. Il documento sarà presentato entro trenta giorni al Consiglio comunale per la ratifica definitiva e permetterà di avviare il più grande processo di rigenerazione urbana presentato in Italia da molto tempo a questa parte. «Con la firma odierna pezzi significativi della città potranno essere recuperati all’uso urbano – ha sottolineato l’amministratore delegato di Fs Sistemi Urbani, Carlo De Vito – . Così potranno essere eliminate le tipiche situazioni negative conseguenti alla dismissione di attività industriali e potranno innescarsi processi di rigenerazione urbana». Si tratta di 7 aree, per un totale di circa 1mln e 250mila mq, che verranno riqualificate secondo i criteri di uno sviluppo territoriale sostenibile sanciti dal Pgt, con un’edificabilità massima di circa 674mila mq, notevolmente ridotta rispetto a quella di oltre 1mln di mq previsti dal precedente Pgt. Nello specifico si prevede la creazione di nuovi spazi pubblici e di uso pubblico per 590.000 mq, di cui 525.000 saranno destinati a verde, con circa 10km di nuove piste ciclopedonali. La volontà è anche quella di rispondere al fabbisogno di abitazioni per le fasce sociali più deboli, mediante la previsione di insediamenti di edilizia residenziale sociale per circa 156.000mq, pari a 2.600 nuovi alloggi. Ad esempio nelle zone di Greco-Breda, Lambrate e Rogoredo la funzione prevalente sarà quella della residenza sociale, con previsione di una percentuale minima destinata a funzioni commerciali. Nella zona di Porta Genova la priorità sarà data a funzioni connesse alla vocazione presente nel contesto, correlata al sistema della moda e del design, con percentuale inferiore destinata alla residenza. L’area di San Cristoforo rivestirà invece una funzione ecologica e sociale. «Ci aspetta ora la fase della ricerca di operatori – ha concluso De Vito - che potranno tradurre le pianificazioni previste in progetti, opere e servizi a livello di città top in Europa come oggi Milano è considerata».
Redazione Web