Per battere l’emergenza smog bisogna rilanciare il trasporto pubblico. Le proteste dei pendolari vanno prese sul serio

Massimo Gatti

Capogruppo prov. lista civica un'Altra Provincia-PRC-PdCI

L’assemblea dei Sindaci convocata il 7 ottobre dal presidente Podestà rischia di essere la solita litania che si ripete, purtroppo, ogni anno, con l’unico scopo di accaparrarsi qualche riga sui giornali al di là delle buone intenzioni e delle fatiche di tanti amministratori locali.

Oltre al solito pannicello del blocco domenicale del traffico, comunque necessario vista la situazione di emergenza, occorre attuare in modo continuativo misure già sperimentate: targhe alterne per il periodo invernale, chiusura dei centri storici, sostegno alla mobilità ciclabile, controllo degli impianti di riscaldamento. Bisogna puntare poi sulla sperimentazione del biglietto unico per favorire l’uso dei mezzi pubblici. Podestà deve venire al più presto a riferire in Consiglio in merito a cosa intende fare la Provincia per incentivare e valorizzare in tutta l’area metropolitana il trasporto pubblico, che, ricordo, è una delle sue principali competenze. Siamo il solo gruppo in Consiglio provinciale che fin dall’inizio si è presentato davvero alternativo su queste tematiche, senza ambiguità e cedimenti, per contrastare la cementificazione del suolo. Occorre che tutti assumano il trasporto pubblico come priorità. Quanto devono aspettare ancora cittadini e pendolari per vedere realizzato, finalmente, l’inizio del prolungamento della M2 e della M3 verso Vimercate e Paullo? I tagli al trasporto pubblico e gli aumenti indiscriminati dei costi per i pendolari vanno in direzione opposta, grazie alle politiche del governo targato Pdl e Lega. Non è più sopportabile essere presi in giro. Le mobilitazioni dei pendolari vanno prese sul serio, perché, anziché buttare quattrini per le nuove autostrade, le Istituzioni hanno il dovere di tutelare la salute e la vita delle cittadine e dei cittadini.