Il Piero Della Francesca di San Donato in prima linea contro la violenza di genere

I docenti hanno organizzato un percorso didattico-educativo, con un incontro, una mostra e alcune riflessioni poetiche, per sensibilizzare gli studenti riguardo un argomento di triste attualità

La locandina della mostra

La locandina della mostra

Spiegare ai più giovani le piaghe della violenza di genere e del femminicidio, per aiutarli a sviluppare un’etica del rispetto dell’altro ed a superare gli stereotipi sulla violenza, purtroppo ancora radicati nella società. Con questi obiettivi l’istituto Piero Della Francesca di San Donato ha coinvolto gli studenti in un progetto didattico-educativo mirato, che ha previsto un’incontro con esperti del settore, una mostra tematica e alcune riflessioni poetiche. 

«Abbiamo elaborato questo percorso – spiegano i docenti – per stimolare i ragazzi ad una riflessione costruttiva riguardo una tematica che è purtroppo di stretta attualità. Quasi quotidianamente, infatti, le cronache riportano casi di violenze ed abusi sulle donne, in un circolo che a volte sembra essere senza fine. Per questo abbiamo ritenuto essenziale sensibilizzare i nostri studenti e renderli più consapevoli sull’argomento».

In primis, i ragazzi hanno avuto modo di confrontarsi con le operatrici specializzate della Cooperativa Sociale Cerchi d’Acqua, centro antiviolenza costituitosi nel 2000 a Milano, impegnato quotidianamente nel contrastare gli abusi alle donne e le conseguenze che questi comportano sul benessere psicofisico degli attori coinvolti e delle loro relazioni. «La violenza è una situazione di profondo disagio da cui si può sempre uscire – hanno spiegato le operatrici agli studenti - e la donna non è una vittima impotente. Siamo convinte che dare forza alle donne contro la violenza significhi renderle autonome e consapevoli. Supportiamo anche la rete relazionale delle donne, parenti e amici. Il presupposto di Cerchi d’Acqua è che ogni donna abbia in sé la forza e le risorse per uscire dalla violenza».

Il percorso è poi proseguito con la partecipazione dei ragazzi alla mostra “Com’eri vestita? - Rispondono le sopravvissute alla violenza sessuale”, organizzata sempre da Cerchi d’Acqua presso la Casa dei Diritti in via De Amicis 10 a Milano, aperta al pubblico fino alle giornate del 22 e del 29 marzo. Nell’installazione vengono esposti alcuni vestiti che rappresentano simbolicamente quelli indossati durante la violenza subita e sono accompagnati da brevi suggestioni che le donne hanno voluto condividere, raccontando alcuni elementi della loro esperienza. «Troppo spesso infatti – precisano le organizzatrici -, la domanda “Cosa indossavi? Com’eri vestita?” sottende una sfumatura accusatoria, come a dire “te la sei un po’ cercata…”, rivolgendo i riflettori su chi subisce violenza e non su chi la agisce. Per questo è necessario un cambiamento culturale, decostruire alcuni stereotipi relativi alla violenza sessuale».

La riflessione è stata inoltre arricchita dalla partecipazione di Stefano Raimondi, autore della raccolta poetica “Soltanto vive”, capace, attraverso le sue liriche, di dare voce al dolore delle donne vittime di violenza. Ne è un esempio il componimento che dà titolo al libro:

Soltanto Vive
Lo so che sono una tra le tante: le
murate, le sconfitte dal silenzio, le
tolte male dai giorni, le
lasciate sole.
Lo so che sono come loro: le
accusate, le impaurite quelle
con le porte chiuse, quelle
lasciate lì a tremare.
Lo so che sono come sono le
invisibili, le mute, le
soltanto vive.

Alessandro Garlaschi

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