Per ricordare Il “Giorno Della Memoria” 2020, San Giuliano ricorda il 75° anniversario della liberazione dai campi di concentramento nazisti

“Dimenticàti” è il titolo di una serie di letture in musica, a cura dell'Associazione “La Manifattura”, appuntamento per domenica 26 gennaio 2020, alle ore 16 presso SpazioCultura

In occasione del “Giorno della Memoria”, la ricorrenza internazionale istituita nel 2005 dall'ONU e celebrata il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell'Olocausto, San Giuliano ricorda il 75° anniversario della liberazione dai campi di concentramento nazisti con un'iniziativa che si terrà domenica 26 gennaio 2020, alle ore 16 presso SpazioCultura (piazza della Vittoria 2): “Dimenticàti” è il titolo di una serie di letture in musica, a cura dell'Associazione “La Manifattura”, in cui si narrano alcune storie meno note, ma non per questo meno drammatiche tra le tragedie provocate dal genocidio nazista che hanno colpito diverse popolazioni del mondo. La Babbutzi Orkestar, la più popolare delle balkanik-band italiane, accompagnerà le letture proposte durante lo spettacolo. Ingresso libero.
Nicole Marnini

Nicole Marnini Assesore alla cultura, San Giuliano Milanese

«Il 27 gennaio del 1945 - commenta l'Assessore alla Cultura, Nicole Marnini - vennero abbattuti i cancelli di Auschwitz e liberati i prigionieri sopravvissuti allo sterminio del campo nazista. Tutto il mondo potè finalmente conoscere in tutta la sua crudeltà uno dei più atroci orrori della storia dell'umanità: la Shoah, in cui dalla fine degli anni ’30 al 1945 in Europa furono deportati e uccisi circa sei milioni di ebrei. Ma le atrocità del regime nazista colpirono non solo gli ebrei: tra i prigionieri di guerra “non ebrei” figurano civili polacchi, serbi e anche circa 500.000 tra Rom e Sinti, solo per fare qualche esempio magari non conosciuto da tutti. Di queste vittime parlerà con l'ausilio della musica “Dimenticati”, lo spettacolo che abbiamo pensato di proporre quest'anno alla città. Affinché soprattutto i più giovani possano conoscere la sofferenza di tutti coloro che in quegli anni hanno subìto deportazione, prigionia, prima di una morte terribile, non dimenticare diventa un obbligo e un dovere per tutti noi: ogni giorno pensiamo al grande valore della “memoria”, del rispetto e della dignità della vita e, non da ultimo, delle libertà, tra cui quella di pensiero, che sono le fondamenta imprescindibili per una società che vuole definirsi autenticamente democratica».