Mediglia, Il sindaco Paolo Bianchi deposita una denuncia al Comando dei carabinieri per le offese ricevute su Facebook

Non è la prima volta che succede, nel 2018 il primo cittadino aveva denunciato altri due episodi

Il post incriminato apparso in una discussione sulla mancanza di corrente elettrica in una zona di Mediglia

Il post incriminato apparso in una discussione sulla mancanza di corrente elettrica in una zona di Mediglia

Mediglia, venerdì 18 ottobre 2019 - «Sono stato definito “deficiente”– spiega Paolo Bianchi Sindaco di Mediglia -, e ho ritenuto opportuno presentare gli scritti apparsi sui social media al comando dell'Arma. Io non uso Facebook nemmeno ho un profilo come invece hanno molti. Il post in questione che è pubblico, mi è stato mostrato dagli altri componenti dell'amministrazione comunale di quali ho avuto piena solidarietà. Era già successo lo scorso anno quando avevo provveduto a presentare altre due denunce proprio per il medesimo tono. Come questo, erano lesivi della mia persona e degli altri assessori che siedono in Giunta come amministratori pubblici. Ritengo che ci voglia rispetto per le istituzioni, ma allo stesso tempo, anche se non portassi la fascia da sindaco, insulti gratuiti non sono davvero accettabili, indipendentemente dal destinatario. Non amo le vetrine elettroniche come Facebook - conclude Bianchi -. Come sosteneva Umberto Eco con parole più efficaci delle mie, in questi luoghi virtuali ognuno si sente in diritto e dovere di pontificare vantando competenze che ovviamente non ha, spesso insultando gli altri».
«Si può essere non d’accordo con una scelta politica manifestando il proprio civile dissenso – commentail vicesindaco Gianni Fabiano -, questo può servire anche ad aiutare chi amministra ed è chiamato alla responsabilità di fare delle scelte. Le offese in generale, le diffamazioni rivolte a chiunque a prescindere dalle cariche che si rivestono, il millantare competenze credendo di essere esperti di tutto, il credere che dal proprio divano si può postare qualsiasi cosa su un social senza ripercussioni e assunzioni di responsabilità è completamente errato! Attenzione perché ciò che è scritto rimane e su una piazza virtuale è ritenuto un vero e proprio reato».

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