Caso Tamini, i sindacati: «Marcia indietro della dirigenza sulla riapertura del polo produttivo»

Le associazioni di categoria fanno sapere che, durante l’incontro tenutosi il 1° marzo in Assolombarda, i vertici aziendali hanno negato di poter fornire le garanzie richieste

La sede amministrativa di Tamini

La sede amministrativa di Tamini

Intanto, dal 20 marzo partirà il trasferimento del comparto amministrativo a Legnano

Era iniziato sotto i migliori auspici, ma l’esito del summit del 1° marzo tenutosi in Assolombarda tra le rappresentanze sindacali e la dirigenza di Tamini non è stato quello atteso. Nei giorni scorsi, infatti, nel corso di un incontro tra il primo cittadino di Melegnano, Vito Bellomo, e l’Amministratore delegato di Tamini, Pierpaolo Cristofori, era emersa la volontà dell’azienda di riaprire lo stabilimento produttivo al termine dei lavori di bonifica, con conseguente rientro in sede per tutti i lavoratori ad oggi temporaneamente dislocati nelle altre sedi del gruppo. Secondo quanto riferiscono le associazioni di categoria, però, al tavolo in Assolombarda la società è tornata sui suoi passi. «Quando abbiamo chiesto alla dirigenza - sono le parole di Vittorio Sarti, segretario generale Uilm Milano - che fosse confermato anche nella sede di Assolombarda questo punto, e quindi la riapertura, seppur in ritardo, dello stabilimento produttivo di Melegnano, l’azienda ha fatto marcia indietro, sostenendo come ad oggi non sia possibile fornire le garanzie richieste e come ci sia stato un errore di comunicazione. Di certo questa non è la risposta attesa: troppe sono le questioni aperte, dal ritardo negli interventi di bonifica, alla mancata presentazione del piano industriale, al trasferimento dei 43 impiegati a Legnano. È ora che i vertici aziendali si prendano le responsabilità di fronte non solo alle sigle sindacali ma soprattutto ai lavoratori». Al contrario, informano sempre le sigle sindacali, la dirigenza ha confermato la decisione di procedere al trasferimento degli uffici a Legnano che, nelle intenzioni, dovrebbe partire con un primo step già dal 20 marzo. «Le nostre priorità – conclude Sarti - rimangono e continueranno ad essere la garanzia dei livelli occupazionali e il rientro di tutti i dipendenti nel comparto produttivo di Melegnano». Intanto il prossimo 13 marzo è stato programmato un nuovo incontro in Assolombarda.
Redazione Web