La struttura, pensata negli anni ’80, venne realizzata in occasione dei mondiali di calcio di Italia ’90 ma, di fatto, rimase uno scheletro incompiuto di 7 piani e 180mila metri cubi di cemento. «Ci sarà un grande parco, agricoltura e uno spazio dove si potrà gioire e non venire qui inorriditi da quello che c'è stato». Con queste parole il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha commentato con soddisfazione la conclusione di un iter giunta dopo anni di immobilismo e un ventennio di proteste da parte dei residenti della zona. Intanto, la destinazione futura dell’area è al centro di un progetto ben preciso di salvaguardia del verde e, contemporaneamente, di utilizzo per la cittadinanza. «Siamo in un'area dove l'edificazione non è prevista – ha commentato l'assessore milanese all'Urbanistica, Ada Lucia De Cesaris -. Una parte sarà anche per la coltivazione, non contrapposta alla possibilità di avere parchi giochi ad uso della collettività. Ci stiamo lavorando con gli agricoltori e la zona».

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Redazione Web