Le acque del Lambro torneranno limpide e pure

Un progetto ambizioso per riqualificare l'inquinato corso d'acqua dell'est Milano

“A piè del colle scorre il Lambro, limpidissimo fiume”: così scriveva Petrarca in una lettera all’Arcivescovo di Genova nel 1353 e purtroppo, a distanza di quasi sette secoli, certamente oggi non potrebbe definirlo ancora tale. Nonostante la parola Lambro derivi dal greco lampròs, “lucente”, il fiume che attraversa la periferia est di Milano ormai di lucente ha ben poco; già nel 1987 la Provincia di Milano, dopo un programma di accertamenti chimico-fisico-biologici, lo ritenne il maggior responsabile dell’inquinamento del Po, di cui è tributario.
Successivamente si registrarono dei miglioramenti, in seguito ad alcuni interventi di depurazione delle acque (si ricorda il ruolo chiave del depuratore di Peschiera Borromeo), ma, inaspettata, arrivò la catastrofe ecologica del 2010: una notte di febbraio, all’altezza di Villasanta (Provincia di Monza e Brianza), ignoti sabotatori riversarono nel corso d’acqua 2,5 milioni di litri di petrolio e idrocarburi. Il disastro ambientale non solo danneggiò l’ecosistema del Lambro, con la conseguente morte di specie animali e vegetali, ma contaminò anche strutture e terreni circostanti.

È in questo contesto che si colloca la volontà sempre più forte da parte delle autorità di mobilitarsi per migliorare la qualità delle acque e limitare l’inquinamento del fiume di grandissima importanza a cui – come ha dichiarato il presidente Formigoni –  «i cittadini sono tanto affezionati»; ed è con questo spirito che, lo scorso 20 marzo, oltre 80 firmatari hanno sottoscritto l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) “Contratto di Fiume Lambro Settentrionale”.
La cerimonia per la firma del patto da 156 milioni di euro ha avuto luogo presso la sala Pirelli dell’omonimo palazzo, sede del Consiglio regionale della Lombardia; le adesioni ufficiali all’AQTS contano, oltre alla Regione Lombardia, 5 province (Como, Lecco, Lodi, Monza e Brianza, Milano), 4 parchi (tra cui l’Agricolo Sud Milano), la comunità montana Triangolo Lariano, Enti e Associazioni come l’ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste), Legambiente, WWF, e una cinquantina di Comuni, tra cui Mediglia, Melegnano, Rodano e San Donato Milanese.

Il Programma d’Azione (PdA) è racchiuso in un dettagliato documento di 108 pagine che contiene misure utili, comprensive di costi e informazioni tecniche, per affrontare i dissesti idrogeologici, monitorare, manutere e riqualificare il Lambro, i suoi affluenti e il territorio circostante, e prevede una lunga serie di progetti e iniziative culturali di sensibilizzazione e approfondimento sul tema dell’acqua.

«Un’iniziativa senza precedenti in Italia – ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi –. È necessaria una partecipazione corale e la cooperazione tra tutti i firmatari per affrontare i problemi del Lambro».
Per maggiori informazioni e per aderire al contratto, consultare il sito:
www.contrattidifiume.it

Francesca Tedeschi